Continua il regolare processo di crescita del Lecce di Padalino

0

LECCE (di M.Cassone) – L’importante era vincere, era ripetersi dopo la rimonta di Castellammare, l’importante era dimostrare di aver capito la lezione di una categoria che non perdona distrazioni. A Taranto vince l’intelligenza ed il cinismo di un Lecce che quest’anno si lecca ancora le ferite di gare come quella giocata a Vibo tanto per fare un esempio.

Padalino allo Iacovone schiera sempre il suo modulo preferito, il 4-3-3, ma decide di far rifiatare Torromino e Pacilli, mandando in campo Doumbia e spostando Lepore sulla linea offensiva con Caturano centrale; mentre per sostituire lo squalificato Cosenza sceglie Drudi per fare coppia con Giosa, e schiera Ciancio a destra e Contessa a sinistra nel reparto difensivo; a centrocampo Tsonev con Arrigoni e Mancosu. In porta Gomis.

Tsonev
Tsonev

Dopo 11 minuti Tsonev raccoglie l’invito di Caturano e sgancia un missile che lascia attonito Maurantonio e si infila nel sette. La reazione del Taranto è affidata a qualche ripartenza ma non desta preoccupazioni; il Lecce però non riesce a segnare il secondo gol e nel secondo tempo rischia di farsi male da solo, per l’ennesima volta, prima di decidere di abbassare i ritmi e di controllare l’incontro arroccandosi un po’ su stesso.

La paura più grande arriva all’inizio del secondo tempo, protagonista in negativo Gomis che pensa di avere una saponetta tra le mani e non un pallone e se lo fa sfuggire malamente su un tiro di Potenza che non sembrava per nulla irresistibile; la palla, smanacciata in un secondo momento dal portiere senegalese, danza sulla linea ma le immagini non chiariscono se la varca oppure no, la sensazione è quella che fosse gol ma per l’arbitro non c’è nulla di anomalo e si prosegue tra le proteste tarantine.

Poca roba quello che accade dopo, è inutile parlare di tattica e tecnica in una gara in cui saltano tutti gli schemi e si vede una squadra che cerca il palleggio, il possesso palla e qualche triangolazione ed un’altra in preda al panico che cerca il pareggio senza però creare nulla di veramente importante.

Padalino
Padalino

A mister Padalino va il grande merito di aver ridato fiducia e ”passo” alla sua squadra dopo il mese orribile ed il primo tempo da dimenticare di Castellammare, ritrovandosi, dunque, meritatamente primo in classifica.

Dopo 15 giornate, con un bottino di 9 vittorie, 5 pareggi, 1 sconfitta, 27 gol fatti e 12 subiti, nel bene e nel male, possiamo dire che il Lecce continua il regolare processo di crescita, iniziando però a mostrare i muscoli, consapevole che il cammino sarà insidioso. In serie C si sono squadre come il Taranto, strutturalmente ancora non pronte per la categoria, che possono rubare punti importanti, e bisogna affrontarle senza dimenticare le esperienze di Salò, Lumezzane, Rieti e Vibo; bisogna continuare in questa direzione: umiltà, sacrificio e lavoro per provare a fuggire via, una volta per tutte, da questa strana Lega Pro.

Stendiamo un velo pietoso sugli episodi stupidi e violenti accaduti fuori dallo stadio. L’ignoranza genera violenza, lo sport è ben altro, i delinquenti non possono far parte del mondo sportivo… tifare è un conto, fare “schifo” è tutt’altro.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail