La prima di Rizzo fa ben sperare: bicchiere mezzo pieno

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LECCE (di M.Cassone) – Il Lecce di Rizzo, il primo Lecce di Rizzo, pareggia a Pagani contro una buona squadra che aggressivamente cerca il risultato per festeggiare lo storico traguardo dei playoff. È un pareggio che fa ben sperare i salentini e fa festeggiare gli azzurrostellati.

Per i giallorossi la gara arriva dopo cinque giorni di lavoro con il tecnico di San Cesario di Lecce, ed ha il sapore di una verifica o di una semplice frase: “guardiamoci negli occhi e contiamoci”. Servivano delle risposte che sono arrivate.

La squadra, nonostante le assenze di Giosa e Cosenza e una difesa improvvisata, scende in campo col piglio giusto e tenta di fare subito quello che il mister ha chiesto in allenamento: “Velocità e verticalizzazioni, grinta e semplicità”. A complicare tutto arriva il doppio giallo a Drudi, forse affrettato o forse no, poco importa, e ci si ritrova di nuovo a combattere contro i mostri di una stagione strana. A quel punto Rizzo non si scompone e quando si rende conto che non è sostenibile rimanere con le tre punte, con l’uomo in meno, dimostra una duttilità tattica che non avevamo visto in altri frangenti di questa stagione (nemmeno in situazioni simili) passa al 4-3-2 e la sua squadra reagisce bene: costruisce, lotta su ogni pallone, e trova il pareggio con un gran gol di Doumbia.

C’è tanto da lavorare per arrivare ai playoff nelle migliori condizioni “mentali” perché l’aspetto fisico è ottimale da quello che abbiamo visto ieri; i giallorossi non hanno smesso di correre per tutti i 95 minuti.

Roberto Rizzo
Roberto Rizzo

L’avvento di Rizzo è vissuto dall’ambiente come un nuovo inizio e questo sembra influire bene anche sulla squadra. Al momento non potevamo pretendere di più. Il tempo stringe e bisogna sfruttarlo bene, di una cosa siamo certi, non mancheranno lavoro e impegno. E se è vero che i risultati arrivano solo grazie al lavoro e all’impegno possiamo essere ottimisti.

Il bicchiere è mezzo pieno: sarebbe esagerato brindare ma è d’obbligo continuare a riempirlo. E… chissà…

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