Lazio – Lecce: VARie interpretazioni? Il regolamento non può essere derogato

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LECCE (di M.Cassone) – Credetemi, è mortificante dover parlare dell’ovvio soltanto perché ci sono persone che vogliono far passare il loro parere personale come “una prassi” (e già su questo termine potremmo aprire un mondo) che può cambiare le regole del gioco del calcio.

Immaginate se giocando a scopa uno dei giocatori fa scopa con la donna di denari e vuole due punti perché è più bella come immagine?

Ovviamente scrivo assurdità, tra il serio e il faceto, oltre alle ovvietà, ma questo solo per cercare di sdrammatizzare prima e snocciolare poi in termini semplici, “terra terra” diciamo nel Salento, quello che è accaduto allo stadio Olimpico durante la gara Lazio – Lecce in occasione del calcio di rigore battuto da Babacar.

Partiamo dal presupposto che il rigore è stato assegnato in modo molto generoso perché il tocco su Mancosu non sembra esserci proprio, anzi rincariamo la dose, rigore inesistente. Una volta assegnato però, dopo la battuta, è stata violata una regola.

Il rigore
Il rigore

Calcia Babacar e il suo tiro è ribattuto da Strakosha, Lapadula si avventa sulla sfera e la mette nel sacco. Dalla sala Video (dove ci sono Luca Pairetto e Damiano Di Iorio) richiamano l’arbitro Gianluca Manganiello che poi annulla ed ammonisce Lapadula.

Dalle immagini non ci sono dubbi: nel momento in cui Babacar calcia, Lapadula ha solo mezzo braccio in area mentre ci sono due calciatori della Lazio totalmente in area e altri dietro in procinto di entrare. L’arbitro è vicinissimo ai calciatori della Lazio che commettono l’infrazione ma per un errore di posizionamento non vede Lapadula, Il regolamento parla chiaro, regola 14 punto C .

Lo ha spiegato in modo limpido il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, nel post gara.

Il calcio di rigore doveva essere ripetuto. PUNTO. STOP. Il regolamento non può essere derogato.

E se ci sono protocolli successivi ci deve sempre essere una gerarchia delle fonti giuridiche, quindi (ancora più terra terra) PRIMA IL REGOLAMENTO. (qui troverete il regolamento completo).

Se il protocollo pregiudica l’applicazione del regolamento è sbagliato il protocollo oppure bisogna riscrivere il regolamento. Il regolamento è fonte giuridica primaria e sovraordinata. Il protocollo sottostà ad essa.

Qualsiasi altra interpretazione non regge: tipo la giustificazione che Lapadula trae vantaggio e dunque il gol è stato annullato.

Non capisco perché si vogliano per forza cercare giustificazioni, cavilli, protocolli. Speriamo che questo episodio faccia capire, a chi ne ha la responsabilità, di dover basare l’azione della sala video solo ed esclusivamente sul regolamento.

Se il VAR deve agire come un funambolo che di volta in volta decide il tipo di salto da fare, in base a delle linee interpretative, allora cari signori, spegnetelo.

Ho visto e rivisto le immagini, ho ascoltato tanti illustri (?) pareri e posso ben dire che potremmo stare qui a parlare per giorni, mesi, anni, ma l’unica verità è una: regola violata.

Ciò detto, voglio sottolineare un aspetto molto importante: la tecnologia in campo dovrebbe servire ad aiutare gli arbitri a commettere meno errori e gli uomini in sala video dovrebbe farlo con il regolamento a portata di mano e non dovrebbero incunearsi in una gozzoviglia di interpretazioni e protocolli.

Il calcio va aiutato, ma usato così il VAR diventa iniezione letale… e l’eutanasia del pallone è servita.

Il Lecce ancora una volta paga le conseguenze di quello che è stato ma non doveva essere.

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