Troppo bello il Lecce prima del blackout

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LECCE (di M.Cassone) – Un Lecce troppo bello per essere vero illude tutti, segna tre gol al Benevento, scappa, ma si fa raggiungere e porta a casa solo un pareggio dopo aver sognato i tre punti nell’esordio più difficile, contro la squadra che sulla carta è la più forte del campionato (leggi qui).

Mancosu, Falco, e Fiamozzi mettono in ginocchio la “strega” che però si rialza e si rimette in carreggiata. Una gara che gli ospiti giocano sorprendentemente per 68 minuti con il piglio della grande squadra e nonostante i 9/11 nuovi, la compagine salentina sembra una squadra già rodata e capace di esprimere un bel calcio, quello che in C non aveva mai fatto vedere perché ha vinto il campionato con la forza del gruppo, dei singoli, ma poche volte con lo spettacolo.

Dopo tanta beltà ammirata e l’orgoglio messo in mostra in uno stadio stracolmo di gioia è arrivato il momenti dei cambi e l’asticella l’ha spostata mister Bucchi e Liverani non è riuscito a fare meglio anzi ha peggiorato gli equilibri in campo; il Lecce è arretrato su stesso e per i forti calciatori beneventani non è stato impossibile rimontare.

Molto generoso il rigore concesso per un presunto fallo di Meccariello ai danni di Asencio ma dal dischetto Coda non perdona e ribadisce tutta l’imprevedibilità del gioco più bello del mondo.

Si torna nel Salento e subito in campo per archiviare un pareggio che tutti avrebbero voluto alla vigilia ma che va stretto al triplice fischio finale, qualche rimpianto ma la consapevolezza che questo Lecce è stato costruito bene e potrà dire la sua contro ogni avversario e quell’obiettivo, la salvezza, potrebbe essere raggiunto senza alcun problema, perché l’importante ora è consolidare la categoria prima di continuare a sognare; questo squadra può soltanto crescere.

Ora testa alla Salernitana che domenica sera al Via del Mare non arriverà certo per fare una scampagnata.

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