Lecce: nella vita c’è sempre una seconda possibilità

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LECCE (di M.Cassone) – La vita offre sempre una seconda possibilità, a volte anche una terza, ma non bisogna mai tirare la corda; questo è il primo pensiero che si è fatto largo nella mente dopo il triplice fischio del sig. Zanonato della sez. di Vicenza in Catania – Juve Stabia. Il pareggio a reti bianche tra etnei e vespe riconsegna nelle mani del Lecce il proprio destino.

Non basta questo per approdare in serie B, non bastano i continui scivoloni degli avversari se poi il Lecce non riesce a mettere a segno i colpi decisivi: ora servono tre vittorie. Punto.

Per mettere a segno tre vittorie bisogna rimanere uniti e ritrovare la voglia, il coraggio, e la determinazione dimostrata nel girone di andata quando la squadra non aveva paura di affondare, di cercare il raddoppio, di vincere le gare. È vero che in questo momento non si deve badare all’estetica ma solo alla sostanza, è vero, ma bisognerà soffrire meno rispetto a Reggio Calabria, bisognerà vincere con dignità e caparbietà.

Racing Fondi e Paganese al Via del Mare e Monopoli al Veneziani… ecco gli ultimi tre scalini da salire per toccare il cielo con un dito e sprofondare nelle soffici nuvole della cadetteria, lontani, ormai, da questa strana categoria.

Tre vittorie senza badare più a Catania e Trapani, senza se e senza ma.

Poi alla fine di tutto, dopo il 6 maggio, analizzeremo con calma quello che è accaduto in questa strana stagione che sembra interminabile e danza sul filo dell’impossibile. Perché i conti si fanno alla fine. E lo faremo in maniera critica ma propositiva, perché abbiamo sempre detto che questa squadra, seppur comandasse meritatamente il girone,  non era la più forte ma a Gennaio doveva diventare la più forte e invece proprio dopo Gennaio è iniziato il crollo verso le paure più profonde. E questo non perché Tabanelli, Selasi, Legittimo e Saraniti non sono acquisti ottimi (perché sono ottimi calciatori) ma perché l’allenatore (che ha compiuto una cavalcata meravigliosa e merita rispetto) aveva chiesto un solo rinforzo, uno, un trequartista con determinate caratteristiche… che per una serie di cause (che tratteremo in seguito) non è arrivato. E poi abbiamo da dire tanto altro, ma non è il momento, lo faremo al termine del campionato, perché gli errori commessi non saranno cancellati con l’eventuale promozione se si vorrà guardare al futuro con parsimonia ed equilibrio ma andranno analizzati e risolti.

Ora non c’è tempo, il tempo stringe, è tempo di ricominciare a scrivere, sul rettangolo verde, la storia di questo campionato 2017-18, senza chiacchiere e con ottimismo.

C’è un tempo per tutto: per soffrire, per piangere e per gioire…

 

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