La B può ancora essere agguantata attraverso i playoff: bisogna crederci fino alla fine

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LECCE (di M.Cassone) – Un finale di campionato strano quello del Lecce, tra prestazioni altalenanti ed una contestazione sempre più aspra nei confronti dell’allenatore, la squadra si porta a 68 punti in 33 gare e conserva una media che in un’altra stagione sarebbe stata da promozione: 2,06 a gara.

Lassù, però, c’è il Foggia che corre alla velocità della luce ed ha 72 punti in classifica e sembra un caterpillar come sistema di gioco, condizione atletica e psicologica. Anche se la matematica dice il contrario, sembra irraggiungibile.

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Fumo e colore

Nella serata in cui ospitano la Juve Stabia i giallorossi sono accolti da una cascata di fumogeni, tanto colore e tanto fumo. La sfida termina con tanti gol, 3 a 2 per i padroni di casa che hanno reagito bene vincendo una buona gara contro una squadra ben messa in campo che però, come il Lecce, concede tanto gli avversari, perché nonostante la vittoria dobbiamo dire che la squadra di Padalino, come spesso accade, ha concesso quasi un tempo all’avversario, in questo caso il secondo e ci ha pensato Perucchini in due occasioni a togliere le castagne dal fuoco. È il solito Lecce, quello di sempre, ci sono gare in cui riesce a trovare gli spazi per colpire ed altre in cui non riesce a sbloccare il risultato e subisce più del dovuto. È una squadra che con i suoi pregi ed i suoi difetti è seconda in classifica a 6 punti dalla prima ed ha staccato la terza, il Matera, di ben 11 lunghezze.

Ottimi segnali da Doumbia, Lepore, Tsonev, Vitofrancesco (bene in entrambe le fasi) e Marconi che timbra il cartellino ogni volta in cui viene chiamato in causa; ottimo anche il ritorno al gol di Caturano. Tutti segnali concreti che possono essere interpretati in maniera positiva in vista dei playoff.

I giallorossi hanno consolidato un secondo posto importantissimo ma devono continuare a vincere per tenere sempre alto il morale e per rinvigorire l’autostima. Sono rimaste appena 5 giornate e scenderanno in campo per 3 volte in casa con Taranto, Messina e Fidelis Andria e due fuori con Matera e Paganese.

A questo punto quello che conta di più è la condizione mentale e fisica, senza pensare ad altro. La serie B può ancora essere agguantata se non dalla porta principale, almeno dalla finestra e sarebbe un vero peccato non provarci fino alla fine, fino all’ultimo secondo, dell’ultimo minuto, dell’ultima giornata di campionato.

Una domanda però ci accompagnerà fino alla fine, perché siamo certi che la contestazione non si fermerà: “Sarà uno stimolo in più oppure diventerà una zavorra?”.

La società di Via Col. Costadura prosegue dritta con il suo allenatore, crede in lui e nel progetto redatto da Meluso ad inizio stagione che proprio con Padalino doveva essere biennale

Tutto questo mentre continua il silenzio stampa: un atteggiamento difficile da comprendere che certamente non aiuterà a distendere gli animi… ma se nella stanza dei bottoni sono convinti che questa sia la via che porta alla serie B proseguano dritti, perché a Lecce, nonostante tutto, c’è un bisogno immenso di fuggire via da questa categoria. Lecce ha bisogno di risultati che cancellino le delusioni degli ultimi anni.

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