A Messina vince la linea verde, vince il gruppo

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LECCE (di M.Cassone) – Non era semplice rialzarsi dopo la rovinosa caduta interna col Matera; non era facile rispolverare l’orgoglio dopo tre schiaffoni in pieno volto ricevuti di fronte alla propria gente. Per farlo serviva una risposta secca, netta, e decisa. Il Lecce ci riesce, si rialza, vince e convince in quel di Messina.

Di fronte c’era la squadra di Lucarelli che arrivava da cinque pareggi ed una sconfitta, domenica scorsa, col Melfi per 3-0 ed aveva urgente bisogno di punti.

Padalino rizza le antenne capta i segnali negativi e li trasforma in positivi: il pomeriggio al San Filippo “Franco Scoglio” è grigio, nel secondo tempo piove, ma il tecnico di origini foggiane lo colora con la linea verde e fa risplendere il sole sulla classifica della sua squadra che approfitta della battuta d’arresto della Juve Stabia, perdente con la Fidelis Andria e vola in testa.

Persano
Persano

Rispetto alla gara di domenica lascia fuori Vitofrancesco, Giosa, Lepore, Arrigoni, Mancosu, Torromino e Pacilli, e con un 4-4-2 che in fase propositiva diventa 4-2-4 manda in campo Gomis in porta; Ciancio a destra Cosenza e Drudi centrali, Contessa a sinistra; a centrocampo esterni Vutov e Doumbia, in mezzo Fiordilino e Tsonev; in avanti c’è il giovane Persano a far compagnia a Caturano. Scelte coraggiose e incisive, un nuovo modulo che dà aria alla manovra claustrofobica della squadra di domenica scorsa e si muove su linee semplici e movimenti naturali che portano gli attaccanti al tiro.

Lucarelli risponde con un 4-4-1-1: Berardi; Grifoni, Rea, Bruno, De Vito; Ionut, Musacci, Mancini, Marseglia; Milinkovic; Pozzebon.

La gara si sblocca al 19° quando Vutov calcia in porta ma De Vito colpisce col braccio e per l’arbitro non ci sono dubbi: è calcio di rigore. Lo batte Caturano che gonfia la rete e corre a esultare in panchina.

Dopo 26 minuti Lucarelli richiama in panchina Grifoni e manda in campo Ferri, e passa al 3-4-3; Padalino non si scompone ed ordina ai suoi di fare ciò che sanno.  Milinkovic e lo stesso Ferri sono imprevedibili sulle ripartenze e creano qualche apprensione ma i giallorossi controllano bene e raddoppiano con un gran gol di Persano al 45°; Tsonev lo serve e lui di destro non sbaglia e regala emozioni a tutti, non trattiene le sue ed i suoi occhi si gonfiano d’amore per la maglia della squadra del cuore.

Nel secondo tempo Lucarelli le prova tutte e cambia ancora modulo, passando al 4-3-2-1, dentro Saitta fuori Ionut, e schiera Milinkovic e Ferri dietro a Pozzebon ma non riuscirà a creare nulla di veramente importante.

caturano-s
Caturano

Caturano mette il punto esclamativo sulla gara al minuto 78 quando sale in cielo per raccogliere il cross morbido di Contessa e impatta di testa la sfera riempiendo il sacco col terzo pallone di marca salentina.

Un risultato ottenuto su un terreno di gioco in condizioni pessime, in un momento di difficoltà psicologica unica, che vale più dei 3 punti in classifica: vale autostima e forza.

Il Lecce c’è. Arriveranno altri pareggi e sconfitte, bisognerà non abbattersi e continuare a lavorare.

Ci vuole equilibrio di giudizio da parte di tutti. Questa è la serie C, ma il Lecce c’è; a patto che riesca insieme al suo allenatore ad essere camaleontico a secondo dell’avversario da affrontare.

Bando alla ciance ora  testa alla Paganese.

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