VIDEO – La scheda: Giacomazzi, cuore giallorosso

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Giacomazzi

LECCE (di M.Cassone) – A 38 anni appende le scarpe al chiodo dopo una vita spesa sui campi di calcio, una vita da mediano, come canta Ligabue, a recuperar palloni, lì nel mezzo, finché ce n’hai stai lì… Guillermo Giacomazzi farà sempre parte della storia del Lecce.

Nasce a Montevideo in Uruguay il 21 novembre 1977; calcia i suoi primi palloni nel Bella Vista, dove gioca due stagioni nella massima serie collezionando 53 presenze con 10 gol, prima di passare al Penarol, la squadra regina della sua nazione, 34 volte in campo, prima di essere notato da Pantaleo Corvino che lo porta in Italia, al Lecce, insieme a Javier Chevanton.

Il 26 agosto 2001 inizia la sua storia con la maglia del Lecce, esordisce in A contro il Parma; quella maglia la indosserà per ben 316 volte, diventando il secondo calciatore di sempre come numero di presenze in tutte le categorie, ed il primo con 197 nella massima serie.

La parte più bella della sua carriera si svolge tutta nella città barocca, e la vive in due tranche dal 2001 al 2007 con 155 presenze e 25 gol, intervallata dalle brevi esperienze con Palermo ed Empoli, e dal 2008 al 2013 con 161 presenze e18 gol, play off compresi; nel 2013 per incomprensioni con l’allenatore Moriero lascia il ritiro e chiede la rescissione.

Si accasa a Siena e l’anno dopo a Perugia, prima di decidere di dire basta e godersi la famiglia: quella famiglia che profuma di Salento e di Lecce, di mare, di sole e d’amore.

È proprio a Lecce che Guillermo trova l’amore e segna i gol più belli della sua vita: Stephanie e Sebastian. I figli nati dall’amore con Andreina, salentina doc, conosciuta per caso; uno sguardo profondo, due parole, diventate poi quattro e 444, le prime telefonate e come un fiore sbocciò il loro rapporto. Poi il matrimonio, il 16 giugno 2004, a Cavallino, il paese di Andreina, e quella promessa di stare insieme per sempre che ha dato vita ai loro sogni più belli.

Guillermo è un uomo molto affettuoso e vive per la sua famiglia; sulla pelle ha inciso proprio i loro nomi: sul polpaccio ha tatuato le iniziali della moglie e dei bambini e sull’avambraccio i nomi dei figli.

È una persona semplice, sorridente, scherzosa e soprattutto umile, timido e molto religioso; è ricco dei valori di un tempo, tra tutti la famiglia e con i suoi figli  è un padre premuroso e molto dolce.

E qui a Lecce sarà sempre il Capitano!

https://www.youtube.com/watch?v=VxJkZUgOnRA&feature=youtu.be

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