Lecce e Confindustria: quali potrebbero essere i numeri?

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Confindusria e Unione Sportiva Lecce

LECCE (di M.Cassone) – Il calcio di serie C sta subendo un vero e proprio bagno di sangue, sono tante le società costrette a gettare la spugna, alzando le mani al cielo dinanzi a costi di gestione esagerati con esborsi che superano del 100% e in alcuni casi anche del 200% (nel caso del Lecce i numeri sono ancora superiori) gli introiti.

 Rimini, Pavia, Martina, Sporting Bellinzago e Virtus Lanciano sono le squadre che non sono riuscite ad iscriversi quest’anno e Casertana, Lucchese, Maceratese, Siena e Paganese rischiano di non farcela.

Una situazione drammatica che però evidenzia tutti i sacrifici che sta facendo e le idee innovative che sta avendo l’U.S. Lecce per garantirsi una solidità economica che permetta di non aver paura di penalizzazioni oppure ancor peggio di una scure nera che recida tantissimi anni di storia.

In queste ore è arrivata l’ufficialità e la presentazione della collaborazione nata tra L’U.S.Lecce e Confidustria.

Tante, tantissime volte il Presidente Tundo e il Presidente onorario Sticchi Damiani hanno lanciato l’appello agli imprenditori locali, chiedendo una mano, un contributo, che mai sono arrivati.

Ora, finalmente qualcosa si muove… non si parla di sponsorizzazioni importanti ma di un piccolo passo in avanti che permetterà di saggiare la bontà delle industrie legate a Confindustria.

Ma quanto potrebbe entrare nelle casse dell’U.S.Lecce da questa operazione?

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Tundo, Negro, Sticchi Damiani, Adamo

Proviamo a fare due conti: dovrebbero essere 300 le industrie associate all’associazione presieduta da Giancarlo Negro; l’U.S. Lecce ha destinato a questa operazione dei pacchetti di abbonamenti (esclusa la Curva Nord) di tre tagli: 4000 euro, 7000 euro, 10000 euro. Ciò detto nel caso in cui dovessero partecipare tutte le aziende associate ed acquistare il pacchetto minimo, ci sarebbe un introito pari a 1.200.000 euro, una somma molto importante che salirebbe a 2.100.000 se tutti gli associati decidessero di puntare al secondo pacchetto e ad euro 3 milioni con il pacchetto massimo.

Numeri che permetterebbero all’U.S.Lecce di respirare e di guardare avanti con più serenità.

Ovvio che è impensabile avere la partecipazione di tutti gli associati, come è inverosimile pensare che ci possa essere la partecipazione totalitaria allo stesso pacchetto, quindi il nostro è un conteggio del tutto ipotetico che non può trovare riscontro nei numeri effettivi.

Ora è giunto il momento per gli imprenditori salentini di dimostrare l’attaccamento alla maglia giallorossa, è giunto il momento di mettersi anche una mano in tasca e donare qualcosa che possa diventare stampella per una società formata da soci tifosi che si sono accollati l’onere di portare avanti un sogno tutto salentino, dicendo di no anche ai soldoni della dottoressa Ferrari che voleva acquisire il 51% delle quote.

Abbiamo parlato di 1.200.000 di euro, 2.100.000 e 3.000.000, cifre da capogiro che sicuramente non saranno raccolte… la domanda che sorge spontanea però è una: “A quanto ammonterà la partecipazione di Confidustria? Quale sarà la somma reale che investiranno nel sogno giallorosso? Si arriverà a 500-600mila euro?”.

Lo scopriremo alla fine della campagna abbonamenti che sarà lanciata intorno al 25 luglio… così come scopriremo se la Tana dei Lupi riuscirà ad avere 10000 abbonati.

I presupposti per una grande annata ci sono tutti, il sogno può continuare.

 

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