Lecce – Melfi: un punto guadagnato

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LECCE (di M.Cassone) – Sarebbe banale dire che la gara di ieri si doveva vincere, è ovvio, il Lecce da qui alla fine dovrebbe vincerle tutte, così come dovrebbero farlo il Benevento, la Casertana, il Foggia, il Cosenza ed anche il Melfi che deve salvarsi e venderà cara la pelle, e come il Melfi tutte le squadre. Ancor più banale e scontato sarebbe dire che questo risultato fa male, non può fare bene, anche questo è ovvio. Bisogna però guardare la classifica, ci sono cinque squadre in un fazzoletto, e questo è positivo, perché fino alla fine tutto sarà possibile. Non ci sono gare scontate, il Foggia perde malamente ad Andria, il Benevento pareggia a Catanzaro, ed il Lecce non riesce a superare in casa il Melfi e si salva, acciuffando per “i capelli” il pari, in una gara ormai persa per tanti motivi, tipo l’approccio sbagliato all’inizio, una traversa, ed un arbitro che ha visto tutto ciò che non c’era, non vendendo le evidenze come ad esempio il rigore su Doumbia al 43°: il franco maliano viene atterrato in modo quasi grottesco, ma il signor Mei è altrove.

E ci vuole pazienza, succede; è stata una giornata nera per il Lecce, per il sig. Mei, che aveva dimenticato i cartellini a casa ed ha permesso che le “sportellate” prendessero il posto delle giocate, per il Foggia ed anche per il Benevento che poteva allungare e scappare, e invece eccole, tutte lì, le cinque sorelle a darsi battaglia fino all’ultimo secondo, dell’ultimo minuto, di questo strano campionato chiamato serie C.

L’assenza di Braglia in panchina ha pesato? È una domanda che ci siamo posti, ma non esiste risposta, chissà.

La storia di ogni partita è unica e sola. Non esistono gare facili e avversari arrendevoli. Da qui alla fine sarà un “caos calmo” e vincerà chi riuscirà a sbagliare meno. Inutile fasciarsi la testa e disquisire sulle scelte tecniche di Braglia, lui è l’uomo che in 19 partite, ha collezionato 40 punti, frutto di 11 vittorie, 7 pareggi e solo una sconfitta, la sua media punti rispetto alla settimana scorsa si è abbassata un pochino ma è sempre alta: 2,10.

Lui è l’allenatore che ha dato un’anima alla squadra giallorossa e se decide di schierare “tizio” al posto di “caio”, lo fa per il meglio, poi sbagliare è umano, ma chi può garantire che facendo giocare altri calciatori, senza far nomi, non sarebbe andata peggio? È vero però che tenere in panchina Caturano, bomber vero che ha il gol nel sangue, è un peccato… ma qualcuno pensa che Braglia non voglia andare in serie B?

Bisogna avere fiducia, a questo punto del campionato non si può più danzare tra i “se e i ma”, bisogna stringersi intorno a questo progetto e sperare che tutto vada per il verso giusto, senza mai dimenticare che in campo non si è da soli, di fronte ci sono altre squadre che hanno la stessa fame, la stessa voglia, e lo stesso bisogno di punti.

Il bello del calcio è come il bello della diretta: tutto può accadere.

Questo è un punto guadagnato. Il campionato lo vincerà chi sarà lì, in testa alla classifica, alla fine dell’ultima giornata e non “strada facendo”.

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1 commento

  1. Alla cortese attenzione del sig. M Cassone

    Compliomenti per l’articolo e per la pacatezza e la giustezza del suo dire. Articoli così placano anche la stizza, in ciascun tifoso autentico, per la mancata vittoria.
    Una cosa è certa: la squadra c’è, lotta, combatte a volte più o meno meglio ma non è certo più quella di un po’ di settimane fà.
    complimenti ancora a tutti, sopratutto al nostro Lecce.

    Con questa Società, con questa squadra, con questi tifosi e con giornalisti così Vinceremo e presto torneremo in serie A.

    Franco (tifoso autentico)

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