“Perseveranza, impegno, pazienza, serietà, costanza… mai mollare”

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Marco Calderoni, terzino sinistro del Lecce, foto P. Pinto

LECCE (di M.Cassone)– Si chiama Marco Calderoni, classe ‘89, conosciuto da tutti per la sua generosità e serietà, e con lui ieri sera, a San Siro, la classe operaia è andata in paradiso, volendo citare il famosissimo film del regista Elio Petri.

Timido, educato, ma col sorriso sempre stampato sul viso. La sua avventura parte da Latisana che gli ha dato i natali e va in giro per l’Italia: da Sesto al Reghena dove muove i primi passi nel Sesto Bagnarola, a Piacenza e poi Palermo, Ascoli, Grosseto, Bari, Latina, Novara e poi arriva a Lecce. E tra accelerate e sgroppate sulla fascia sinistra è protagonista della promozione in serie A del Lecce.

Quella A che adesso in punta di piedi, ma col cuore sempre in gola pronto a saltare oltre ogni ostacolo, sta giocando da “operaio”, da gregario, così come è abituato a fare.

Marco Calderoni non solo svolge il suo compito ma a Milano nel secondo minuto di recupero si arma di coraggio e forza e spara una cannonata alle spalle di Donnarumma.

Il resto è già storia, il boato dei tremila salentini presenti, la gioia di un territorio intero, del Salento mai domo, del Salento che ha capito che questo campionato è un grande riscatto per tutti.

In un gol, solo nel secondo gol, quello de 2 a 2 raccogliamo la storia di 8 giornate di campionato e per capire l’importanza di tutto questo basta leggere il messaggio che Eleonora, la moglie di Marco, ha scritto al termine della partita: “Ancora non ci credo, ancora mi tremano le mani, complimenti vita mia, perseveranza, impegno, pazienza, serietà, costanza… adesso stai raccogliendo i frutti finalmente! Grande amore mio, avanti così, mai mollare”.

Il post
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La racchiudo qui la storia di questo Lecce, di questo inizio di campionato… perseveranza, impegno, pazienza, serietà, costanza. E da qui, da Eleonora, prendo in prestito le parole per il titolo di questo editoriale.
Ha ragione la signora Eleonora, questi sono aggettivi che tutti, proprio tutti, hanno sposato, tutti i ragazzi di questa squadra che viene da lontano, dalla C, e chi ieri è sceso in campo dall’inizio, al Meazza contro i rossoneri, per 8/11 veniva dalla B e Mancosu anche dalla C.

I romantici del calcio amano le storie così… amano il rumore di un pallone calciato dal sudore e il boato di un pubblico che supera ogni immaginazione.

A questo aggiungiamo l’immagine, che ormai è diventa virale sul web, di Alessandra, la bimba del vicepresidente del Lecce Corrado Liguori, che si alza ed esulta come se non ci fosse un domani perché per lei la gioia in quel momento ha solo due colori: giallo e rosso.

E concludiamo con l’ultimo racconto di quel momento prima di consegnare agli archivi una bella serata.

20 OTTOBRE 2019: Nel secondo minuto di recupero, in quel di San Siro, con il Milan in vantaggio per 2 a 1 contro il Lecce di Liverani, la sfera giunge a Calderoni.

Il terzino di Latisana si arma di coraggio, si prepara, guarda la porta poi chiude gli occhi, arma il tiro e sfonda la barriera della mediocrità regalando alla balistica un ulteriore motivo di approfondimento e ai suoi tifosi un punto d’oro.

Il pallone scheggia il muro del tempo e si infila, si insacca… poi un interminabile secondo in cui lo stupore vince, poi si fa da parte, ed ecco il boato del Salento intero.

C’era una volta… lo racconterete signori, lo racconterete spesso nei prossimi anni.

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