Lecce: impatto frontale con la serie A

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LECCE (di M.Cassone) – Impatto frontale con il campionato di serie A per il nuovo Lecce di Liverani che dopo aver perduto contro l’Inter 4 a 0 a Milano, sbatte anche contro il muro innalzato da Juric e cade anche in casa di fronte a circa 25mila spettatori.
Perché il Lecce è partito con queste due sconfitte? Dov’è la squadra che ha regalato spettacolo in serie B?
Ovviamente appare chiaro che il mercato abbastanza corposo e l’arrivo di tanti calciatori nuovi e cioè il portiere Gabriel i difensori Vera, Rossettini, Benzar, Rispoli, Dell’Orco e Gallo, i centrocampisti Shakhov e Imbula, il fantasista Lo Faso e gli attaccanti Lapadula e Farias (e prima della chiusura del mercato dovrebbe arrivare l’attaccante Babacar) non abbia inciso in maniera positiva sulle sorti della squadra.
Tanti gli infortuni muscolari, tanti i ritardi di condizione, tra cui i nuovi Benzar, Shakhov, Lo Faso, così come Dell’Orco e Rispoli di cui ancora non abbiamo ammirato delle buone prestazioni.
E la serie A è così, non ti aspetta, non aspetta nessuno e quindi c’è bisogno di pazienza per vedere all’opera il vero Lecce.
In tutto ciò dobbiamo evidenziare che si è perso troppo tempo dietro ad una trattativa che è servita solo per confondere le idee e per alzare le aspettative dei tifosi e parliamo ovviamente del turco Yilmaz.
Per valutare però l’operato del responsabile del mercato giallorosso e la bontà di questa rosa bisogna attendere un po’ di tempo, bisogna attendere che tutti entrino in palla, in forma, e che possano giocarsela con tutti e poi, ma quello è compito di Liverani, bisogna ritrovare quella coralità che però a Milano per 26 minuti c’è stata.
Purtroppo contro il Verona tutti hanno fatto un passo indietro sotto ogni aspetto, bisogna riconoscerlo e ripartire.
Il tempo c’è… d’altronde il campionato è iniziato solo da due settimane;  adesso c’è una pausa che arriva come “il cacio sui maccheroni” per questo Lecce che ha bisogno di crescere fisicamente e di ritrovarsi, per ricominciare un cammino che sarà difficilissimo. Il bello del calcio, però, è anche questo: affrontare le difficoltà e misurarsi con esse, oltrepassare i propri limiti e raggiungere i propri traguardi.
Alle spalle c’è una grande società, in campo un grande allenatore, bisogna soltanto restare uniti.

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