IL LECCE PERDE LA TESTA

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Padalino. Foto Pinto
Padalino. Foto Pinto

LECCE (di M.Cassone) – Impresa del Lecce a Caserta. Riesce a perdere contro una squadra che gioca in inferiorità numerica per poco più di un tempo e “perde la testa” della classifica.

La Casertana non fa tantissimo ma lo fa bene: due azioni fulminanti ma non irresistibili. Al 24° Carriero con una palombella supera Vitofrancesco, imbuca Ciotola di fronte a Perucchini che riesce a batterlo in uscita. Al 74° Colli arriva in area e prova a beffare il portiere leccese, bravissimo in questo caso ad evitare il peggio. In mezzo a queste due azioni c’è la storia di una gara che il Lecce gioca male: se da un lato è vero che sono diverse le occasioni in cui poteva pareggiare, dall’altro c’è da dire che una squadra che vuole vincere il campionato non può sempre regalare un tempo all’avversario. Al “Pinto” accade quello che accadde a Catanzaro nella prima frazione, senza se e senza ma. La Casertana, infatti, dai primi minuti non si dimostra per nulla remissiva e con i mezzi a disposizione prova anche a fare la gara. Alla fine del primo tempo arriva il secondo giallo a Giorno e ci sembra un provvedimento troppo severo. Ciò detto, nel secondo tempo cade immediatamente una tegola sulla testa di Padalino: l’infortunio di Agostinone provoca una serie di accorgimenti tattici che non danno il risultato sperato ma confondono ancora di più il caotico modo di cercare il gol.

Caturano. La parata di Ginestra sulla linea. Foto Pinto
La parata di Ginestra sulla linea

Al 71° c’è un episodio dubbio, viene annullato un gol al Lecce, per una presunta posizione di fuorigioco di Marconi nel momento in cui colpisce di testa, poi c’è la parata di Ginestra e il tiro di Mancosu, le immagini però non chiariscono per nulla i dubbi; altro episodio riguarda la parata di Ginestra su Caturano, l’attaccante protesta ma il portiere, così come testimonia l’immagine, para sulla linea. Ci sembra onesto dire che  il pareggio non avrebbe rispettato i pronostici della vigilia. Il Lecce, specialmente con un uomo in più, doveva vincere: tutto il resto non contava.

Quando sono arrivate le formazioni ufficiali si è subito notato l’atteggiamento di Tedesco, mister dei falchetti, che ha cambiato modulo rispetto alle ultime uscite infoltendo il centrocampo con un mastino come Rajicic, mossa che forse ha scombinato i piani di un Lecce troppo sicuro di sé che è sceso in campo con l’ennesima formazione rivoluzionata. Forse è proprio questo il primo punto su cui bisogna ragionare: è giusto non avere una formazione tipo? Lasciare fuori Doumbia che nelle scorse settimane, tra i suoi alti e bassi, si è dimostrato devastante, non è stata una mossa azzeccata. Stesso discorso per Pacilli, il ragazzo è in forma e dai suoi piedi può sempre partire una giocata intelligente ma seduto in panchina può fare ben poco. È ancora giusto continuare negli esperimenti oppure far ruotare sempre tanti calciatori? Sono le domande logiche che scaturiscono dopo una prova incolore come quella offerta in terra campana. Le riposte dovranno darle il tecnico e la squadra e dovranno farlo in campo, perché le parole in questo caso servono a poco.

Gol di Ciotola. Foto Pinto
Il gol di Ciotola. Foto Pinto

È una brutta sconfitta, non ci sono scusanti. Non bisogna fare drammi ma bisogna porsi le giuste domande, tutti, in primis il tecnico. Il calcio seppur non sia una scienza esatta, è un gioco semplice e non bisogna mai complicarlo. Non c’è nulla da inventare. Questa squadra ha fatto 49 punti in 24 gare e non sono pochi… a patto che si commettano meno errori possibili durante un percorso che fino alla fine sarà pieno di difficoltà e insidie. Bisogna rimanere uniti, tutti, e crederci fino alla fine.

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