Le 4 d – Parla il tifoso Frigino: “Il gruppo non deve sfaldarsi a pochi passi dal traguardo”

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Diego Frigino

LECCE (di Carmen Tommasi) – Il Lecce non sa più vincere. La formazione giallorossa nella gara esterna col Messina non va oltre l’1-1 e perde altro terreno sul Benevento: la vetta è a più sei. Contro i siciliani di Rino Di Napoli capitan Romeo Papini e compagni è mancata la giusta determinazione, attenzione e lucidità, nonostante il vantaggio siglato da Franco Lepore, per portare a casa i tre punti. Una squadra, quella allenata da Piero Braglia, che è apparsa stanca e troppo imprecisa sotto porta come successo nelle due gare precedenti con Matera e Akragas. Per la rubrica “Le 4 d” -le quattro domande che ogni settimana poniamo al tifoso di turno per sondare lo stato d’animo della piazza attorno alla squadra allenata da Piero Braglia- questa volta abbiamo intervistato, il professore Diego Frigino presidente e membro di “Passione Lecce”, oltre che esperto e passionale supporter del Lecce, che analizza con molta lucidità e chiarezza il percorso dei giallorossi a quattro partite alla fine della stagione.

Un brutto  e  inatteso pareggio in casa del Messina: cosa sta succedendo alla formazione di mister Piero Braglia?

In una stagione a tutte le squadre possono capitare dei momenti fisiologici di calo. Il Lecce da quando è arrivato Braglia, almeno nei risultati, non ne aveva mai avuti e prima o poi sarebbe potuto succedere. Quando avviene, a decidere le partite spesso ci si mettono anche gli episodi e nelle ultime tre gare in questo senso non ci è andato bene quasi nulla”.

 C’è qualche scelta negli undici iniziali del tecnico di Grosseto che non condivide?

“Con il senno di poi è fin troppo facile, ma probabilmente Caturano meriterebbe più spazio dall’inizio e non sarebbe il solo, penso a Beduschi e Liviero…”.

 Vede la formazione giallorossa più stanca mentalmente o fisicamente?

“In uno spogliatoio il ‘clima’, c’è poco da fare, è condizionato dai risultati. Il naturale malcontento di chi non gioca mai si diluisce in periodi dove gira tutto bene, ma rischia di emergere e minare serenità del gruppo e risultati in periodi meno fortunati. Ecco, più che di eventuali stanchezze mentali o fisiche di questo ho paura: che questo gruppo, gestito dal mister in modo apparentemente poco equilibrato (alcuni usati tantissimo, altri praticamente messi in naftalina o quasi per mesi), possa sfaldarsi a pochi passi dal traguardo. Speriamo che società e mister riescano a ripristinare quanto prima la serenità nell’ambiente, in modo da affrontare eventuali playoff nel miglior modo possibile”.

Guardi la classifica: qual è la formazione più forte del girone C?

Pur attendendo il risultato del Foggia, i numeri a tre giornate dalla fine non possono che parlare chiaro: il Benevento si è dimostrata la squadra più solida e costante del girone”.

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