Il Lecce non si ferma più: sbanca Venezia e ‘vede’ la promozione diretta

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VENEZIA (G. Serafino) – Un Lecce arcigno, caparbio, capace di portarsi per tre volte in vantaggio dopo essere stato ripreso per due volte, vince anche lo scontro diretto sul campo del Venezia e vede sempre più vicina la zona promozione diretta. Allo stadio “Penzo” finisce 2-3 dove in copertina finisce ancora una volta Massimo Coda, alla sua terza doppietta consecutiva. Ma ad aprire le danze è stato Stefano Pettinari che, sbloccatosi col Chievo, ora pare aver ingranato alla grande. Nel mezzo i momentanei pareggi del Venezia grazie a Maleh e l’autogol di Lucioni. Alla fine sono altri 3 punti: terza vittoria di fila, ottavo risultato utile consecutivo e momentaneo secondo posto in classifica.

Pochi cambi nella formazione iniziale disegnata da Eugenio Corini che oltre a schierare Pisacane per sostituire Meccariello nel cuore della difesa, torna a puntare su capitan Mancosu sulla trequarti tre giornate dopo l’ultima maglia da titolare. Turno in panchina per rifiatare, quindi, per Liam Henderson. Davanti a Gabriel, spazio allora a Maggio, Lucioni, Pisacane e Gallo, inamovibile la linea di centrocampo con Hjulmand playmaker spalleggiato da Majer e Bjorkengren, mentre in attacco ecco Mancosu alle spalle di Pettinari e di Massimo Cosa. Per il capocannoniere giallorosso allarme rientrato dopo la botta al polpaccio rimediata contro il Chievo.

Risponde Paolo Zanetti che, per cercare di tornare al successo dopo due giornate di fiacca, disegna un 4-3-3 composto da Pomini tra i pali, Mazzocchi, Svoboda, Ceccaroni e Ricci in difesa, Maleh, Taugourdeau e l’ex di turno Fiordilino in mezzo al campo, Esposito, l’altro ex Di Mariano e Francesco Forte sul fronte offensivo.

Arbitra il signor Giovanni Ayroldi della sezione di Molfetta coadiuvato dai signori Domenico Palermo e Giuseppe Perrotti.

APRE PETTINARI, POI LO ZIO… – Partono molto bene i padroni di casa che dopo un paio di buone incursioni al 4′ sono già alla bandierina per il primo calcio d’angolo del match. Ad emerge è subito la qualità nel possesso degli arancioneroverdi che anche sul pressing del Lecce riesce comunque ad imbastire buone trame. La risposta dei salentini al nono minuto con il primo corner a favore non sfruttato. Ma dagli immediati sviluppi salta il banco: Coda gestisce alla grande un pallone che sembrava perso, appoggio per Gallo che scodella subito al centro dove c’è Pettinari che non si lascia mandare fuori tempo dal tocco di Ceccaroni e insacca il suo secondo gol consecutivo. Reazione veneta: Mazzocchi spinge a destra, traversone in area dove Svoboda cincischia sul pallone e Coda spazza ogni pericolo. Al 18esimo altra incursione guidata da Mazzocchi che però trova una splendida chiusura in scivolata dell’esperto Pisacane. Gara molto combattuta, fisica, con il Venezia che prova a rialzare la china a suon di traversoni in area, mentre il Lecce attende e riparte. Alla mezzora distrazione grave di Majer che, in pieno possesso, sbaglia il disimpegno e innesca la ripartenza di Esposito: difesa giallorossa in affanno, palla tra i piedi di Forte ma il suo bel diagonale trova la fondamentale opposizione dello Zio Lucioni. Sulla conclusione problemi muscolari per il bomber in maglia numero 11 che alza bandiera bianca e chiede il cambio: al suo posto Bocalon. Altra tegola sul Venezia che però non demorde: al 35′ spunto di Di Mariano che entra in area, slalom tra le maglie bianche del Lecce e gran tiro a cui deve impegnarsi Gabriel. 38esimo: calcio d’angolo conquistato da Pettinari, sugli sviluppi il Venezia riesce ad uscire e Majer, con la sua difesa scoperta, deve spendere il fallo tattico che costa la prima ammonizione decretata da Ayroldi. Un solo minuto di recupero per chiudere la prima frazione che il Venezia sfrutta per portarsi ancora in avanti: corner battuto da Taugourdeau, palla tagliata in area dove arriva la sfortunata ma decisiva deviazione di Lucioni che beffa il compagno Gabriel e regala il pari ai lagunari proprio allo scadere.

CODA INARRESTABILE – Si riparte con gli stessi 22 che hanno chiuso la prima frazione e sulla stessa falsariga. Anzi, quasi identica. Al 48′ il Venezia penetra da sinistra, cross di Di Mariano al centro dove Lucioni rischia ancora di farla grossa: non-controllo maldestro, sfera tra i piedi di Bocalon che si vede arrivare addossa Gabriel che stavolta si supera alla grande ed evita il capitombolo. Sul ribaltamento di fronte il Lecce si riporta avanti: azione manovrata da Majer, assist perfetto dello sloveno per la testa di Coda che è chirurgico nel battere ancora Pomini. E’ l’1-2 e i salentini insistono e sprecano: svarione difensivo della squadra di Zanetti, Coda ne approfitta e passa tra i due centrali, ma tarda il tiro, preferendo appoggiare per Pettinari che angola troppo il destro e manca lo specchio. Non bella la scelta della giocata di Coda in questo caso. Al 54′ ammonito Lucioni: non una grande giornata la sua. La gara però è bella e al 57esimo il Venezia fa 2 a 2: Esposito riesce a rovesciare in area nonostante la marcatura di Hjulmand, palla che arriva dalle parti di Maleh (lasciato troppo libero di agire da Majer) che sceglie l’opzione secondo palo ed è la scelta vincente. Un minuto dopo cartellino giallo anche per Di Mariano reo di un’entrata a gamba tesa su Hjulmand. Al 64′ altra chance giallorossa: Coda intercetta su Mazzocchi, ma tarda ancora una volta la conclusione e Ceccaroni ha tempo e modo di dirgli di no. Primo cambio, allora, per mister Corini che richiama un opaco Mancosu, al suo posto Henderson. Al 69esimo grande triangolazione tra Majer e Maggio, l’ex Napoli va col cross basso in direzione Henderson che Svoboda anticipa provvidenzialmente. Calcio d’angolo: dalla bandierina va Henderson, palla calciata non benissimo che finisce tra i piedi di Mazzocchi che controlla male e scalcia Pisacane in area. Pochi dubbi per Ayroldi: è calcio di rigore. Dal dischetto è perfetto Massimo Coda che così trova la sua terza doppietta consecutiva. Incredibile. Incassato il terzo svantaggio, Zanetti ricorre ai cambi: Ferrarini e Johnsen prendono i posti di Mazzocchi e Fiordilino. Al 77′ altra occasionassima Lecce: Pettinari da sinistra tiene in campo un gran pallone, la butta al centro dove Henderson non ci arriva per una questione di centimetri con la palla che attraversa lo specchio della porta di Pomini. Al minuto 80 altro cambio per i giallorossi: esce Max Coda, in campo si rivede Pablito Rodriguez. Lo spagnolo non fa in tempo a toccare il primo pallo che subito si becca il giallo (a cui fa seguito anche quello per mister Corini). Finale di match in cui il Venezia si getta alla disperata ricerca del pari definitivo, mentre Crnigoj rileva Ricci. Al 88esimo ammonizione anche per Henderson e Corini sceglie di coprirsi: torna in campo Dermaku che prende il posto di Bjorkengren. Quattro i minuti di extra time che il Lecce trascorre arroccandosi in difesa in cui a spiccare è un super, super, super Morten Hjulmand che al 94esimo si becca anche il giallo che costerà la squalifica. Il fortino giallorosso resiste fino alla fine e Corini sbanca anche il “Penzo”.

TABELLINO

Venezia: Pomini ©, Taugourdeau, Mazzocchi (29’st Ferrarini), Forte (33’pt Bocalon), Firodilino (28’st Johnsen), Di Mariano, Maleh, Svoboda, Ricci (41’st Crnigoj), Ceccaroni, Esposito. A disposizione: Maenpaa, Molinaro, Cremonesi, Aramu, Modolo, Felicioli, Rossi, Bjarkason. Allenatore: P. Zanetti.

Lecce: Gabriel, Maggio, Pisacane, Lucioni, Mancosu © (21’st Henderson), Coda (35’st Rodriguez), Pettinari, Björkengren (45’st Dermaku), Gallo, Majer, Hjulmand. A disposizione: Bleve, Vigorito, Yalçin, Stepinski, Nikolov, Zuta, Maselli, Felici, Tachtsidis. Allenatore: E. Corini

Marcatori: 11’pt Pettinari, 46’pt Lucioni (autogol), 5’st – 26’st (rig.) Coda, 12’st Maleh,
Ammoniti: 40’pt Majer, 9’st Lucioni, 15’st Di Mariano, 24’st Svoboda, 25’st Fiordilino, 36’st Rodriguez, 44’st Gallo, 49’st Hjulmand, 49’st Maggio
Espulsi:
Recupero: 1’pt, 4’st

Arbitro: sig. Giovanni Ayroldi sez. di Molfetta
Assistenti: sig. Domenico Palermo sez. di Bari – sig. Giuseppe Perrotti sez. di Campobasso
IV Ufficiale: sig. Simone Sozza sez. di Seregno

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