Lecce – Di Piazza un addio inaspettato… o forse no!

0
Di Piazza

LECCE (di M.Cassone) – Una stagione particolare sfociata nella gioia della promozione, la festa, la voglia di restare e l’amara sorpresa di non poterlo fare. Volendo descrivere Matteo Di Piazza con un aggettivo non possiamo fare a meno di usare “devastante”.

Devastante nella corsa, devastante sotto porta, devastante caratterialmente; 30 presenze in campionato nella stagione appena conclusa con 10 gol, V. Francavilla, Trapani, Bisceglie, Sicula Leonzio, Juve Stabia, Casertana, Siracusa, Catania, Fidelis Andria, Racing Fondi sono state le sue vittime nel girone C dove ha messo a segno anche due assist vincenti contro Juve Stabia e Reggina; mentre in Tim Cup ha vinto il titolo di capocannoniere grazie alle due doppiette messo a segno contro Pro Vercelli e Pordenone; ha segnato anche in Supercoppa contro il Livorno, per un totale di 15 gol stagionali.

Di Piazza
Di Piazza

Questi i numeri che hanno fatto innamorare i tifosi del Lecce di quest’atleta che a 30 anni è integro fisicamente come un ragazzo di 20… leggendo solo questa parte e aggiungendo l’emozione di quel gol contro il Catania, la sua corsa, gli avversari saltati come birilli, e il colpo chirurgico di lama che ha squarciato la rete della porta difesa da Pisseri sembra difficile capire la decisione del Lecce di non riscattarlo dal Foggia per 70mila euro.

Fermiamoci un attimo però, facciamo suonare anche la seconda campana, e cerchiamo in modo lucido di analizzare i motivi che hanno potuto portare la società di Via Col. Costadura a non esercitare l’opzione di riscatto.

Nella costruzione di una squadra bisogna mettere da parte sempre i sentimentalismi e questo è stato fatto. L’attaccante di Partinico ha un carattere forte, deciso, orgoglioso, fin troppo forse, e Lecce lo capì già nella gara con il Trapani quando, al 51°, rispondendo ad una provocazione di Marras con una manata, si beccò un rosso saltando tre partite per squalifica. E poi, giornata dopo giornata, sono arrivati i mugugni per le panchine, post su instagram e smentite, a tal punto che parte della tifoseria ha temuto per le sorti dello spogliatoio. Matteo Di Piazza nonostante la sua istintività, da quello che abbiamo potuto notare, è un bravo ragazzo, è sincero, non è furbo, e non sa dosare gli attimi e gli equilibri, ed eccede diventando devastante anche fuori dal campo, forse è proprio questo il neo che non gli ha permesso di giocare ancora in A.

Nonostante le sue caratteristiche, degne di palcoscenici importanti, la sua carriera si è svolta su campi minori e di C con una breve apparizione in B a Vicenza.

Tutto questo ha inciso molto sulla decisione di rispedirlo al mittente, oppure è semplice pensare che Di Piazza, nonostante sia devastante (usiamo ancora l’aggettivo che lo qualifica meglio) non è il tipo di attaccante preferito dall’allenatore romano, che subentrando in corsa a Rizzo si è ritrovato una squadra già fatta, e anche questo  l’ha dimostrato preferendogli addirittura il giovane Dubickas in più di qualche occasione. Una scelta, quindi, dettata da più fattori, uno caratteriale e l’altro tecnico.

Di Piazza
Di Piazza

Anche dal punto di vista economico l’operazione avrebbe avuto i suoi pro e i sui contro, perché non è vero che bisogna pensare soltanto ai 70 milia del riscatto ma in quel riscatto c’era già un biennale pronto a cifre importanti.

Ovviamente bisogna dire che la società ha fatto una scelta impopolare per tanti tifosi che sui social scrivono il loro disappunto in preda alla delusione, ma dimostra di avere le idee chiare e di non volere in rosa gente troppo esuberante caratterialmente, questo, forse, è un avvertimento anche per chi rimarrà e per chi arriverà.

Una scelta che potrebbe essere esplicitata in un termine: solidità. Questa società è granitica e coraggiosa, che poi a pensarci bene sono le due qualità che hanno permesso di raggiungere la B.

Il sentimentalismo è stato messo da parte dunque… anche un pezzo di cuore, un po’ come hanno fatto a Livorno con Doumbia (unico esterno a segnare 9 gol nella scorsa stagione) e a Caserta con Turchetta, entrambi sono rientrati a Lecce, sono scelte che si fanno e sono comprensibili, anche questo è il calcio moderno, dove non esistono più bandiere ma esiste solo la “maglia”.

Ora però la piazza, partito Di Piazza (che merita tantissima fortuna), si aspetta dei rinforzi di categoria che possano alimentare la fiamma della passione. Serve il nome, serve l’attaccante “di peso” e, perché no, anche due.

Matteo Di Piazza
Matteo Di Piazza

Il bomber di Partinico resterà per sempre un bel ricordo per i tifosi; nel calcio, però, il tempo corre velocemente, bisogna già guardare avanti e stringersi intorno ad un progetto che ha portato la squadra in B, mentre altre realtà calcistiche annaspano, e… non finisce di certo qui.

 

 

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail