Colpo di fulmine Ciancio: “A Lecce mi sento a casa”

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Simone Ciancio, difensore U.S. Lecce

LECCE (di Carmen Tommasi) – Simone Ciancio a Lecce si sente a casa, sogna di portare la squadra dove merita e di diventare un punto di riferimento importante per la squadra di Pasquale Padalino: “Nel Salento mi trovo bene, ma lo sapevo già (sorride, ndr). Venivo sempre in estate a Gallipoli, anche perché mia mamma ha origini salentine. Quella ottenuta contro il Messina -ha dichiarato il terzino giallorosso, classe ‘87 – è stata una vittoria importante. Il 3-0 subito contro il Matera è stato solo uno scivolone: siamo consci delle nostre potenzialità e ‘ciccare’ partite così capita. Ovviamente speriamo che sia stato un caso isolato”.

FORTEZZA “VIA DEL MARE” – Tra le mura amiche dello stadio leccese, però, capitan Franco Lepore e soci non riescono ad essere da tempo incisivi: “Sabato arriverà una Paganese grintosa che gioca con un 3-5-2, come ci ha detto il mister, con interpreti importanti. Noi dobbiamo ricominciare a macinare punti pesanti. Possiamo essere i campioni di inverno, ma l’importante è stare davanti alla fine. Le nostre dirette concorrenti alla promozione? Guardiamo il nostro orticello e alle altre pensiamo alla fine. Ma se devo esprimermi in pronostici dico che fino alla fine se la giocheranno Lecce, Foggia e Matera. Il Via del Mare? I nostri tifosi sono il vero dodicesimo uomo, sembra una frase fatta ma è proprio così. Per noi è davvero bello giocare in uno stadio del genere…”.

IL RUOLO – Il difensore di Colognata Veneta, ex Cittadella e Juve Stabia, nasce terzino destro, ma Pasquale Padalino lo ha sempre schierato sulla corsia sinistra, anche se nelle ultime gare è ritornato sull’out di propria competenza: “A dire il vero, nelle giovanili nasco come centrale di difesa (sorride, ndr). Io sono destro, ma posso giocare all’occorrenza anche a sinistra. Quando giocavo nel Cosenza mancava un terzino sinistro e mi sono adattato facendo bene in quella posizione del campo. Qui ho dato la massima disponibilità al mister per il bene della squadra. Certo, rispetto al modulo di Roselli, più difensivo, adesso è il fraseggio ad essere preferito, facendo vedere un bel calcio”.

CHE GRUPPO –  Mancano due sole giornate al termine dal girone d’andata e l’ex Cosenza prova a spiegare i punti di forza e di debolezza del suo Lecce: “Siamo un bel collettivo e lo abbiamo dimostrato in molte occasioni. I nostri difetti? Anche gli svarioni che ci sono capitati sono stati frutto di nostre giornate-no. Fiordilino mi fa impazzire, è un giovane dall’enorme talento. Vale lo stesso per Vutov che secondo me deve ancora capire di quanto sia capace. Arrigoni? Il playmaker che tutti vorrebbero. Piedi buoni e tanto altro, in campo ti aiuta sempre e sa quello che deve fare”.

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