Le 4 d: parla il tifoso. Galati: “Braglia assomiglia a Papadolupo. La classifica? Tutto è possibile”

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Salvatore Galati, tifoso del Lecce

LECCE (di Carmen Tommasi) – Un 1-1 in rimonta inaspettato contro il Melfi per il Lecce di Piero Braglia tra le mura amiche del “Via del Mare” che ha lasciato l’amaro in bocca dopo una partita che, alla vigilia, sembrava essere più che abbordabile per Lepore e soci. Match che, invece, ha messo in seria difficoltà la comitiva giallorossa andata subito in svantaggio all’8′ del primo tempo.

Per la rubrica “Le 4 d” -le quattro domande che ogni settimana poniamo al tifoso di turno per sondare lo stato d’animo della piazza attorno a capitan Romeo Papini e compagni- questa volta abbiamo intervistato Salvatore Galati di Maglie, esperto e passionale sostenitore della formazione salentina ormai da anni.

Lecce-Melfi 1-1: come interpreta la prestazione dei giallorossi?

In cuor mio speravo che il Lecce avesse la partenza sprint avuta da un ottimo Melfi, invece eravamo scarichi mentalmente, in un periodo nel quale per via della rincorsa iniziata ad ottobre, si consumano tante risorse. Ovviamente sarebbe stato bello vincere per tanti motivi, ma se non si può vincere prendiamo un punto e mettiamolo nella sacca”.

Non servono “scusanti”, ma come giudica l’arbitraggio del signor Mei di Pesaro?

“Diciamo che l’arbitro non era nel suo pomeriggio migliore e gli errori seppur gravi fanno parte della categoria. Piuttosto mi ha stupito negativamente l’atteggiamento di Papini e soci, perché dall’alto della loro esperienza non dovevano farsi innervosire e favorire il gioco ostruzionistico del Melfi”.

Pregi e difetti della formazione di mister Piero Braglia?

“Braglia mi ricorda molto Papadopulo, uomo concreto e poco incline allo spettacolo. Come quel Lecce non mi entusiasmava per il bel gioco, nemmeno questo mi fa impazzire. Ma ora come allora mi affido al pragmatismo di Braglia valutando il suo lavoro coi numeri, che sono sotto gli occhi di tutti. Mi piace sottolineare come, pur avendo i suoi uomini imprescindibili che necessiterebbero di un momento di pausa, Surraco su tutti, sta ottenendo ottime risposte dalla panchina. Credo che fino alla fine del campionato, sarà una risorsa importante da cui attingere. Perché il detto che si gioca in 14 per il Lecce di Braglia vale tutto”.

Il girone C non ha un padrone assoluto in vetta alla classifica: qual è la squadra più “robusta” che merita il salto di categoria?

“Ogni squadra ha i suoi buoni motivi per credere alla promozione diretta, pensando che addirittura una delle cinque non farà nemmeno i playoff. Fino alla fine il calendario è importante ma non decisivo perché nessuno pensava che il Lecce potesse perdere punti col Melfi e invece tutti sappiamo come è andata a finire. Stesso discorso varrà per le altre, quindi armiamoci di elmetto e stiamo in trincea ancora 9 giornate. Sicuro che chi avrà la meglio avrà meritato un pizzico più delle altre, perché il vincitore si saprà solo al 90 minuto della 34 giornata. E noi saremo pronti ad ogni evenienza, sperando che i conti con la ‘sfiga’ siano stati saldati…”.

 

 

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