VIDEO – Falco, il “Messi del Salento”

0

LECCE (di M.Cassone) – Fantasia e ghiribizzo istintivo, fughe e danza sul pallone, ovunque aggiunge il dribbling e il palleggio, anche a pranzo forse, come antipasto; dappertutto dà del tu a qualsiasi cosa di forma rotonda, che sia un arancio o un pallone poco conta.

Filippo Falco, classe ‘92, è un talento puro che in questa stagione calcistica ha raggiunto la maturità giusta per consacrarsi definitivamente nel calcio che conta.

La sua sembra una favola antica che tutti i ragazzi vorrebbero leggere per continuare a sognare. Non è per nulla semplice il suo inizio. Parte dalle giovanili del Bari, stupisce e convince, ma a sorpresa viene svincolato. E nel momento in cui sembra fatta per il suo approdo alla Lazio salta tutto; quell’avvenimento però spalanca le porte di Lecce al campioncino di Pulsano. E inizia a deliziare i tecnici e gli osservatori con tocchi vellutati e durante un allenamento dopo aver saltato come birilli tutti, deposita la palla alle spalle del portiere a tal punto da far esclamare l’ex compagno Marullo: “E tu chi sei? Il Messi del Salento”. Un complimento, forse una battuta, che è diventato il suo soprannome, ed è azzeccatissimo.

Silenzioso, umile, e poco avvezzo alla mondanità, è legato alle proprie radici, alla propria famiglia, ha una sorella Perla e due fratelli Marco e Roberto, adora la madre Carmen ed ha un legame forte e indissolubile col papà Piero che lo ha sempre accompagnato ovunque, come un’ombra silenziosa ma sempre presente, finanche il giorno del ritorno a Lecce, il 4 luglio 2018, quando ha firmato il triennale giallorosso.

Ad aggiungere altro equilibrio, sostanza e soprattutto quell’amore che fa palpitare forte il cuore, ci pensa Liviana, la sua ragazza, anche lei salentina, di Statte, ed è con lei che sta pianificando il suo futuro.

Ha vestito le maglie di Pavia, Reggina, Juve Stabia, Trapani, Cesena, Bologna, Benevento, Pescara e Perugia prima di ritornare a Lecce in questa strabiliante stagione in cui la sua crescita è sotto gli occhi di tutti: non solo accarezza la sfera e disegna parabole stupende ma partecipa alla fase difensiva, soffre, lotta, corre, prende botte e diventa decisivo, in un vortice di emozioni che i tifosi adorano.

Seconda punta, trequartista, ala destra o ala sinistra, l’importante è che abbia un pallone da calciare.

Era un’opera stupenda incompiuta, adesso però incarna alla perfezione la bellezza del barocco leccese e regala sul campo sgargianti decorazioni col pallone; è una primadonna ma non lo fa pesare, anzi è un leader silenzioso, educato, garbato e da ogni situazione ha tratto insegnamento per scagliare le sue frecce sul rettangolo verde trasformandole in tanti assist e per adesso 7 gol: Benevento, Salernitana, Cosenza, Cremonese, Ascoli,Carpi e quello decisivo sotto la pioggia di Perugia che ha regalato 3 punti d’oro ad un popolo che sogna la serie A diretta.

E vola il Falco, libero da condizionamenti, vola alto nel cielo della speranza. Il calcio è poesia e la storia di Falco e del suo Lecce è pura poesia. Il resto lo scopriremo di giocata in giocata, di emozione in emozione!

https://www.youtube.com/watch?v=9L8phUUD8q8

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail