Armellino: “Dobbiamo lavorare per riportare entusiasmo”

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Armellino
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LECCE (di M.Cassone) – Marco Armellino, centrocampista 28enne, napoletano, uno dei colpi più importanti del diesse Meluso nell’ultima sessione di mercato ha parlato in sala stampa: di Rizzo, della squadra, di Liverani ed è certo che lui e i suoi compagni hanno la grinta giusta per fuggire via da questa categoria, la serie C, che ormai va strettissima a tutti.

DIMISSIONI DI RIZZO – «Mi è capitato anche in passato di registrare cambi di allenatore in corso, a Reggio Calabria, a Cremona, a Matera, mai dimissioni volontarie però. Effetto strano, molto strano, il lavoro dell’allenatore di solito lo vogliono fare tutti; il mister sarà arrivato a una decisione del genere perché non ce l’ha fatta più, penso. Io lo conosco da poco, lui è leccese, questa è una città esigente, che vive molto di calcio, perché diciamocelo chiaramente in questa categoria non vuole starci e si creano tante pressioni, e forse il mister non è stato bravo a gestire, perché noi calciatori e anche gli allenatori dobbiamo essere pronti a tutto. Dispiace perché come persona e come allenatore non si può discutere, ha sofferto la situazione e ha deciso di mollare. Noi non abbiamo avvertito la sua sofferenza, è stata una cosa che mi ha sorpreso, dopo che è andato via l’ho chiamato, quando leggevo “Rizzo verso le dimissioni” tutto mi aspettavo tranne che fosse vero, è stato bravo a tenere tutto dentro e ha preso una decisione così dura, perché da leccese lui sognava di riportare il Lecce dove merita. Tutti lo abbiamo chiamato anche la società ha fatto tanto ma la sua decisione era quella e basta».

IMPATTO LIVERANI – «L’anno scorso, e lo dicono i numeri, ha dimostrato di essere un allenatore molto preparato, perché per salvare la Ternana da quella situazione, ha fatto un grande lavoro. Dall’impatto penso che ci toglieremo qualche soddisfazione».

Armellino
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RUOLO – «Sabato abbiamo giocato con il 4-2-3-1 ma diciamo che era com3 un 4-3-3 perché Mancosu era libero di svariare, io e Arrigoni più interni ma è uguale. Il centrocampista sa fare tutti i ruoli, quando leggo mezzala, centro destra, mediano, mi meraviglio, qualsiasi  centrocampista è capace di giocare a 2 oppure a 3, poi il resto sono chiacchiere che si fanno, se vinci allora va bene perché ha dimostrato, se perde e non dimostra allora non può giocare in quella posizione. Tutti i centrocampisti che abbiamo in rosa si adattano senza problemi. Comunque preferisco giocare davanti alla difesa, ma se Liverani mi chiede di giocare in altra posizione mi adatto. Il ruolo di regista davanti alla difesa per organizzare il gioco? Certo, è un ruolo che mi sento di poter svolgere, però devo dimostrarlo in campo, tocca a me, l’ho già fatto comunque a Cremona e a Reggio Calabria».

PRESSIONI – «Le pressioni di questa piazza sono dovute al fatto che dopo 6 anni il Lecce deve tornare dove merita di stare. La città è fantastica, è bellissima, poi io sono napoletano, il mare un po’ mancava, qui c’è tutto; ora dobbiamo lavorare e riportare un po’ di entusiasmo che ultimamente sta svanendo, secondo me per amalgamare un po’ tutto serve anche quello allo stadio, è compito nostro ridare entusiasmo».

Armellino, foto Pinto
Armellino, foto Pinto

CATANZARO – «Capita a proposito, troveremo un ambiente bello, queste sono le partite belle da affrontare con squadre importanti, anche loro viaggiano sulle ali dell’entusiasmo, hanno 7 punti, poi ha tanti colleghi e amici che giocano lì che ci aspettano. Ogni domenica contro qualsiasi avversario troveremo sempre ambienti difficili perché il Lecce è una corazzata, è la squadra da battere, quindi sarà un motivo in più da fare bene».

LEADER – «A Matera ero un leader? Qua spero di diventare un leader, non si nasce, si diventa leader pian piano».

SPOGLIATOIO – «Dopo lo scossone del mister ci stavamo perdendo, ora ci siamo ritrovati, siamo stati bravi a vincere contro il Rende che non era facile. Noi nello spogliatoio viaggiamo con l’entusiasmo che teniamo dentro quella stanza, vi assicuro che stiamo bene. Come stiamo a cazzimma? Bene, da 1 a 10 ti posso dire che sta 8,5 – 9, fidatevi, piano piano ve ne accorgerete».

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