Mancosu il pragmatico: “Ho scelto Lecce senza nessuna esitazione”

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Marco Mancosu

LECCE (di M.Cassone) – Si ricomincia in casa Lecce con l’entusiasmo che solo il calcio riesce a regalare. Nel giorno del raduno della nuova stagione calcistica, al Via del Mare, nella Sala Stampa “Sergio Vantaggiato” si presenta alla sua nuova piazza Marco Mancosu, uno dei nuovi arrivati, uno dei nomi più importanti voluti dal duo Meluso-Padalino.

Il centrocampista di Cagliari, che compirà 28 anni il 22 agosto, approda a Lecce sottoscrivendo un accordo biennale dopo aver vestito la maglia di Cagliari, Rimini, Empoli, Siracusa, Benevento e Casertana è stato molto pragmatico nel pronunciare le sue prime parole: “Sarà il campo a dire se ho fatto bene oppure male”, questo il concetto che ha voluto imprimere per testimoniare il suo credo: tanto lavoro e poche chiacchiere.

«Lecce è una piazza che non ha bisogno di presentazioni, ogni volta che dovevo giocare qui “mi incuteva timore” poi ha sempre avuto grandi calciatori e quello faceva la differenza – ha esordito così – Se andiamo a ritroso nel tempo, forse, sono stato vicino al Lecce in altre due occasioni, questa volta il direttore Meluso e mister Padalino si sono mossi con largo anticipo e avevamo chiuso da un po’ di tempo, poi ovviamente la situazione della Casertana (cambio societario) ci ha fatto temporeggiare. Non ho avuto nessuna esitazione, questo è poco ma è sicuro, perché mi hanno fatto sentire subito importante e per me è stato basilare per la decisione. In un 4-3-3 la posizione che prediligo è la mezzala sinistra che mi permette di vedere tutto il campo quando rientro sulla destra, posso fare anche la mezzala destra e all’occorrenza anche l’esterno, ma preferisco giocare a centrocampo. A Caserta ho lasciato un buon ricordo? Mi fa piacere essere ricordato bene prima come uomo e poi come calciatore, sono stati due anni bellissimi. Io e i miei fratelli? Siamo diversi: Matteo è una prima punta, Marcello un esterno ed io un centrocampista, quindi Matteo come caratteristiche ha il dono della velocità, io quello della tecnica e il mio fratellino è un misto e spero che faccia una buona carriera. Io sono il più estroverso caratterialmente. Non ho chiesto informazioni prima di venire a Lecce perché questa piazza non ha bisogno di presentazioni; non conoscevo nessuno dei miei nuovi compagni anche se con molti abbiamo giocato contro. Episodi nelle gare del Lecce che ricordo maggiormente? I due gol che ho segnato col Benevento, prima al Vigorito e poi nella semifinale ai playoff. Però ricordo sempre con piacere le sfide contro il Lecce come delle belle partite. Come si potrebbe vincere questo girone? Soprattutto con la continuità partire male non va bene perché poi è dura recuperare, alla fine la paghi; bisogna partire belli sparati. il Benevento ha perso pochissimo l’anno scorso; bisogna imparare a gestire le situazioni, queso è importantissimo, pareggiare ad esempio quando non si può vincere è una situazione da saper controllare. A Lecce i tifosi sono contenti del mio arrivo? Ovunque io sia andato mi hanno sempre detto di aspettarsi tanto da me, sono cosciente che questa piazza mette pressione e sono pronto a prendermi questa responsabilità, sono contento di questa manifestazione di positività ma è sempre il campo quello che poi parla ed emette i verdetti, mi impegnerò per ripagare le attese. – Poi ha concluso rispondendo ad una domanda su un suo ex compagno – Alfageme? È un buonissimo giocatore, una bravissima persona, è uno che a Caserta ha fatto la differenza, nella categoria è uno dei migliori nel suo ruolo».

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