LECCE (di M.Cassone) – Si riparte, si ricomincia perché – come scriveva Pavese – l’unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante non c’è gioia più grande che ricominciare.
Il Lecce ricomincia a correre, sudare e sperare. Sotto gli occhi attenti dello staff dirigenziale, presente con il Presidente Tundo, il Vicepresidente Liguori e il Presidente onorario Sticchi Damiani, Piero Braglia ha ripreso in mano le redini della squadra ed ha iniziato la preparazione insieme ai suoi ragazzi verso un finale di stagione al cardiopalma. Il tecnico di Grosseto, che vede la sua panchina ben salda nonostante gli ultimi risultati negativi che hanno allontanato ogni idea sulla promozione diretta, dovrà far tesoro dei tanti errori commessi, in primis da parte sua, e ricucire la normalità addosso al suo team.
Rigorosamente a porte chiuse, in quel di Martignano, la squadra ieri ha svolto delle esercitazioni tecniche e una partitella a campo ridotto. Non c’era Stefano Salvi alle prese con un leggero stato febbrile; si sono allenati a parte il lungodegente Freddi e Perucchini.
Oggi si ritroveranno al Via del Mare e continueranno ad allenarsi rigorosamente a porte chiuse. Nessuno vedrà nulla, nessuno saprà nulla, ogni curiosità è rimandata a domenica quando arriverà la Paganese ed i tifosi potranno ammirare quelle che saranno le novità tra le maglie giallorosse.
La società è coesa, ha le idee chiare e lo dimostra con la vicinanza al suo tecnico e alla squadra. La materia prima c’è per costruire qualcosa di grande, per ridisegnare le sorti di una stagione iniziata male, aggiusta e poi seriamente messa in discussione dalla superficialità e dalla banalità di alcuni errori grossolani.
Tutti hanno sbagliato tanto e lo sanno; tutti si giocano tanto in queste tre partite, forse quello che ha qualcosa in più da perdere è proprio Braglia… ovvio che a questo punto della “storia” una sua probabile riconferma passa solo ed esclusivamente dai risultati ottenuti in questo finale di stagione.
