Liverani ammette: “Se arriviamo al 24 maggio a giocarcela vorrà dire che abbiamo fatto un miracolo”

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Fabio Liverani, allenatore U.S. Lecce

LECCE (di Carmen Tommasi) – “Abbiamo perso tutti i giochi di coppia, sia dal lato tecnico che da quello fisico, questa è la categoria e questo è il calcio. Siamo una squadra che deve capire bene qual è l’obiettivo per cui deve lottare. Serve fame, personalità, tecnica e sacrificio. Sulla carta, questa squadra, se arriva il 24 maggio a giocarsela vorrà dire che ha fatto un miracolo”: queste le parole a caldo del tecnico Fabio Liverani dopo la sconfitta casalinga di 1-0 del suo Lecce sul Verona, la seconda di fila dopo il 4-0 incassato a San Siro con l’Inter.

LE SCELTE – A chi gli chiede se rifarebbe le stesse scelte iniziali, risponde cosi: “Metterei gli stessi, perché, oggi, non sarebbe cambiato nulla. Il calcio è fatto di duelli, sapevamo di incontrare una squadra che gioca a tutto campo. Quando si cambiano dei giocatori bisogna vederli all’opera, bisogna dargli spazio e minutaggio. Come ho sempre detto, noi avremo setto-otto partite per vedere quale sarà l’assetto migliore. Bisogna, però, veder giocare tutti quanti e poi i giocatori devono rispondere quando l’allenatore sceglierà e sapersi tenere il posto”.

AVANTI COL CUORE – Bisogna crescere e avere sempre lo spirito giusto: “Questa squadra non ha il giocatore che si tiene la maglietta perché è più forte degli altri, ci sono buoni giocatori, devo vederli per poter scegliere i migliori. Se la sosta ci sarà utile? Aiuterà chi è rimasto indietro per qualche infortunio. Babacar? Non credo che il mercato cambi la squadra, può arrivare qualcuno di supporto, ma non qualcuno che cambi la squadra. La forza di questa squadra è sempre stato il cuore e la voglia di stupire, solo con quello ci si potrà fare andare avanti con il verso giusto. Mi fido dei miei ragazzi e di questo gruppo. Dobbiamo, però, lavorare tanto”.

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