Post match – Parlano Liverani e Corini, il tecnico del Lecce: “Siamo forti nella totalità del gruppo”

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Fabio Liverani, allenatore del Lecce (foto P. Pinto)
Fabio Liverani (foto P. Pinto)
Fabio Liverani (foto P. Pinto)

LECCE (di Carmen Tommasi)- “Credo che le parole per questo gruppo siano quasi finite. Manca l’ultima. Non avevo dubbi sulla prestazione della squadra, i ragazzi hanno fatto un percorso di grandissima crescita e nelle ultime otto-dieci partite lo spartito è stato sempre questo. La squadra crede in quello che fa e lo applica con sacrificio e determinazione. Abbiamo tanti pregi e qualche difetto che cerchiamo di migliorare. Non sono frasi fatte, ma questa squadra è forte nella totalità del gruppo”: queste le parole di Fabio Liverani dopo l’importante vittoria di misura, 1-0 del suo Lecce sul Brescia al Via del Mare.

BUON COMPLEANNO, MISTER  “I regali proseguono dall’anno scorso. Ho passato due compleanni (compie gli anni ann, il 29 aprile), uno più bello dell’altro. Il primo era definitivo, ora dobbiamo aspettare due giornate ma ci siamo messi nella condizione di far dipendere tutto da noi. Majer? E’ un giocatore di livello internazionale, ha giocato le coppe europee e in campionati competitivi. È stato buttato dentro in un complesso nuovo, con una lingua sconosciuta e in condizioni non ottimali. Essendo bravo tatticamente, il calcio è lingua universale. Ha avuto dei problemi alla schiena e li ha superati. A Perugia ha fatto vedere di essere di categoria superiore”

IL “TABA” –  “Tabanelli è un giocatore scelto da me. Su lui conto sempre, bisogna dare tempo, fiducia. Ha lavorato più di tutti a inizio anno, credeva nelle sue qualità ed è un titolare. Con oggi sono 8 gol, si è tolto tante soddisfazioni partendo dalle retrovie. Tachtsidis? Sostituzione tattica. Non riusciva a darci il palleggio che ci ha dato altre volte, dovevo mettere Tabanelli. Se non avessimo sbloccato subito, avrei messo un attaccante per un difensore”.

TROPPI ERRORI  Ci  vuole equilibrio e abbiamo preso delle ripartenze. Tecnicamente sbagliamo troppo. Falco, Palombi e Mancosu si sono macchiati di errori ma sono stati bravi dietro a sopperire. Non bisogna essere pigri e capire che il controllo e giocata fatto bene fa la differenza. Meccariello? Forse ho sbagliato io a schierarlo centrale a Terni e Lecce (ironizza e sorride, ndr)”. Ho capito che il Lecce poteva lottare per la A diretta dopo il trittico in casa. E in genere per la massima serie? Al girone d’andata, una volta fatti 30 punti, credevo di arrivare tra le prime otto, ma tra le prime otto…”

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Eugenio Corini

L’AVVERSARIO – Queste, invece, le parole del tecnico del Brescia Eugenio Corini: “C’è amarezza perché la prestazione meritava un risultato diverso. Sapevamo la forza del Lecce, ma abbiamo sempre giocato anche in dieci contro undici, avendo l’occasione più grossa. Doveva esserci un risultato diverso, ma stiamo preparando la partita di mercoledì con l’Ascoli. Donnarumma? Per me ha fatto una prestazione di livello. Abbiamo cercato lo 0-0? No, non potevamo fare meglio. Dovevamo accorciare per fare densità ma, ripeto, l’occasione l’abbiamo avuta in inferiorità numerica. Il Lecce è un’ottima squadra, le due squadre hanno provato a superarsi. Abbiamo il rammarico di essere rimasti in dieci e sfortunati. L’allontanamento? Su Torregrossa, in quel momento, mi sembrava rigore netto. Il Palermo può fare nove punti e noi dobbiamo farne almeno quattro. Giochiamo una gara alla volta, per fortuna bisogna pensare solo alla nostra partita”.

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