POST MATCH – Parlano Liverani, Meluso, Sticchi Damiani e Vino, il tecnico del Lecce: “Pensiamo alla B e al mercato. I ragazzi hanno smesso di giocare il 29 aprile”

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Fabio Liverani
Fabio Liverani

LECCE (di Carmen Tommasi)  – Il Padova di Pierpaolo Bisoli vince la Supercoppa di serie C grazie al successo per 1-0 in casa del Lecce di Fabio Liverani. Ai solidi veneti bastava il pareggio per essere sicuri di aggiudicarsi il mini girone composto da tre gare, con il Livorno già fuori dai giochi. A fine gara il tecnico Fabio Liverani si sofferma veramente poco a parlare della partita di oggi, senza storia per i suoi, ma l’ex Ternana ha altro da dire: ”Questo gruppo ha avuto la forza di rimanere concentrato nonostante le pressioni che c’erano per questi sei anni di serie C, è stato attento fino all’obiettivo. A livello psicologico –ha chiosato Liverani- non è stato facile per i ragazzi far parte di questa città che chiede tanto. L’ultima gara di campionato di Monopoli e queste ultime due di Supercoppa inutili? I ragazzi il 29 aprile hanno finito tutto quello che avevano per l’obiettivo, è un po’ un limite per me, ma bisogna capirli e bisogna fare la differenza tra queste tre partite e l’intero campionato”.

CAPITOLO MERCATO – Sul calciomercato estivo l’allenatore romano ha le idee ben chiare: “Per il mercato le idee sono dedicate all’obiettivo della prossima stagione, a prescindere da quanto successo nelle ultime tre partite. Abbiamo fatto un’analisi sul campionato su quello che manca a questa squadra, su come vorremmo giocare e su quella che è la mia idea tecnica. Adesso, è un periodo in cui bisogna lavorare a fari spenti, ma con forza. Sottolineo, che in questa categoria nei gironi A e B ci sono molto meno situazioni ambientali pesanti che un giovane può fare più 33540726_10156230346753467_8638831166872354816_nfatica a subire, diventa difficile vincere un girone C con tanti under titolari perché è difficile giocare in certi campi. Le regole per il prossimo anno sono cambiate, ci sono 18 over, due bandiere e illimitati under. Insieme al direttore e alla proprietà cerchiamo qualità perché vogliamo fare calcio. Vogliamo prendere giocatori che abbiano qualità tecniche e personalità, non ci interessa molto la carta d’identità. Devono avere anche qualità morali importanti, perché per me il gruppo viene prima di tutto. La serie C è più ‘battagliera’, in serie B bisogna giocare a calcio. Dobbiamo intervenire in tutti i reparti, ci sarà qualcosa da cambiare. Ci sono tante cose da valutare, noi abbiamo un’idea di struttura della squadra, ma il mercato oggi è in evoluzione. La serie B cambia ogni anno, è un campionato molto lungo e duro. Il rischio di rimanere invischiati o fare un campionato di alto livello è molto vicino. Dobbiamo essere bravi a lavorare e ripartire dalle basi, dalle nostre certezze e dai giocatori che verranno e vedranno Lecce come un punto di arrivo. Per stare qui bisogna sapere che si deve puntare al massimo. Bisogna avere grande voglia e grande entusiasmo, se sarà così quella saremo una squadra che darà filo da torcere a chiunque”.

Meluso
Mauro Meluso

ECCO IL DIESSE – Anche il direttore sportivo Mauro Meluso la pensa come il tecnico giallorosso: “Come buona abitudine, ci siamo già confrontati col il mister e abbiamo un’idea di massima su come agire sul mercato. I desideri ci sono, ma ancora non sappiamo cosa riusciremo a realizzare. Proveremo a fare quello che abbiamo in mente, abbiamo le idee già abbastanza chiare. Vogliamo fare un campionato in cui ci assestiamo, manteniamo la categoria e gettiamo le basi per creare un nucleo solido che poi va migliorato. Dobbiamo cercare di crescere un passo alla volta. Pensiamo alla salvezza per prima cosa -ha spiegato l’ex Cosenza- con un occhio agli obiettivi più grandi. Dobbiamo potenziare il settore giovanile e quello dello scouting, perché ci proiettano ad una dimensione più a lunga scadenza. Non possiamo impegnare le risorse solo nella prima squadra. Io ho già avuto modo di parlare con i collaboratori di Paratici e Monchi, con Milan, Inter e Bologna, c’è già una fase interlocutoria e preparatoria delle scelte che andremo a fare. Più si sale di categoria e più le difficoltà aumentano. Il Lecce in C ha un blasone altissimo, mentre in serie B deve scontrarsi sul mercato con realtà altrettanto solide e diventa più difficile fare il mercato”.

L'avv. Saverio Sticchi Damiani
L’avv. Saverio Sticchi Damiani

IL PRESIDENTE Parola, poi, al numero uno giallorosso il presidente Saverio Sticchi Damiani: “Il mercato? Sono venuto qui solo per salutarvi (sorride, ndr). Stiamo lavorando già da un po’ di giorni in totale sintonia, siamo consapevoli che la differenza fra C e B è enorme. Il direttore e l’allenatore dovranno fare un lavoro importante per adattare questa squadra alla nuova categoria. Dobbiamo consolidarci e conservare la categoria, poi meglio si fa e meglio è. Sarà un progetto fatto per crescere e non per tirare a campare. Chiaramente non pensiamo che siamo immediatamente competitivi per puntare alla A diretta. Andiamo in Serie B con una situazione economica sana, abbiamo operato con logica in questi anni. Abbiamo fatto una cosa dal punto di vista economico con numeri equilibrati, la soddisfazione è doppia per aver raggiunto il risultato sportivo ed anche quello economico. Sono fiero di questa compagine societaria e contento che abbia un palcoscenico importante come la B. De Picciotto? E’ stato un ulteriore innesto nel gruppo societario che ha trovato la sua perfetta definizione. Può accadere che possa consolidare una sua quota nel club ma è una cosa che faremo con molta serenità. Il suo ingresso  -ha spiegato l’avvocato leccese- mi ha fato serenità. Consolida un gruppo già solido, ma non vorrei che si pensasse che la sua presenza possa alzare l’asticella delle aspettative. Anhe lui rispetto alle nostre linee guida parteciperà con un forte senso di misura. Il grande successo è avere un club che non avrà problemi di sorta nella gestione economica; siamo solidi”.

IL T.M. – Il team manager giallorosso Claudio Vino, infine, ringrazia tutti: “Siamo arrivati in serie B anche grazie a chi ci sta attorno a partire dal magazziniere Giovanni Fasano, ai massaggiatori Soda e Fiorita e all’addetto stampa Andrea Ferrante.  I 4 medici, i ‘ragazzi’ della sede e chi ha curato i nostri trasporti.  Mi fermo qui, chiedo scusa a chi non ho citato…”.  

 

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