Se vuoi, puoi!

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Majer, Lapadula e Calderoni

LECCE (di Carmen Tommasi) – Si è concluso il girone d’andata: 15 punti in 19 gare per il Lecce, quart’ultimo in classifica, dato che dice che se il campionato fosse finito ieri la formazione giallorossa sarebbe salva. I salentini hanno conquistato un solo punto nelle ultime cinque gare e non hanno mai vinto in casa dall’inizio della stagione: quattro pareggi e cinque sconfitte nelle gare disputate nelle mura amiche. I dati parlano da soli, non si possono smentire, e fanno sapere anche che la squadra di Fabio Liverani è la peggior difesa della massima serie, insieme al Genoa. C’è da dire, però, che il team allenato dal tecnico romano non si è mai nascosto, ha sempre giocato a calcio, ha messo in difficoltà anche qualche big del campionato e non ha mai smentito la propria idea di gioco, una formazione molto propositiva, votata all’attacco e con le idee ben chiare: ottenere i risultati attraverso il gioco e le prestazioni. Adesso, è tempo di calciomercato e bisogna far arrivare all’allenatore, dopo Donati e Deiola, le pedine giuste per correggere il tiro: come lui stesso ha detto; serve un difensore centrale, un trequartista e una mezz’ala. Bisogna salvarsi, rimediare ai pensanti errori del mercato estivo, e lo si potrà fare anche all’ultimo minuto dell’ultima giornata, il 24 maggio, e aveva ragione il tecnico giallorosso a sottolineralo, tra i mugugni generali, ad inizio stagione. Una salvezza non impossibile, sicuramente difficile e con tanti ostacoli dietro l’angolo, ma il Lecce ha tutte le carte in regola per farcela.  Senza, mai, dimenticare di essere in serie A.

DIFESA: “SAN“ GABRIEL NON BASTA, FRAGILI E BALLERINI. Trentotto gol subiti in 19 partite per la retroguardia giallorossa, come il Genoa. Peggiore difesa della massima serie -nonostante il portiere brasiliano Gabriel abbia dimostrato di essere all’altezza della situazione in tantissime occasioni- e tante sbavature, ingenuità, clamorose da parte dei singoli protagonisti di un reparto che è apparso fragile contri gli attacchi mostruosi della massima serie. Come ricorda, il più delle volte, Liverani bisogna sempre parlare di fase difensiva, di non possesso, fondamentale nel suo 4-3-1-2, con tutti gli “effettivi” che devono essere bravi a sostenere i compagni nelle due fasi. I due centrali Lucioni e Rossettini, i più schierati dal tecnico giallorosso, sono una buona garanzia per il reparto: esperti e diligenti, ma anche loro hanno avuto delle serie difficoltà durante il girone d’andata. L‘arrivo a destra dell’esperto Giulio Donati è un buon rinforzo, con Marco Calderoni che a sinistra ha fatto sempre il suo, segnando anche tre belle “perle”. BISOGNA CORREGGERE IL TIRO ED ANCHE IN FRETTA, “BALLERINI”.

CENTROCAMPO – DELUSIONE TACHTSIDIS E PETRICCIONE BALLA DA SOLO: SERVE EQUILIBRIO E SOSTANZA. Un reparto sofferente che ha pagato a chiare lettere lo scotto della serie A. Il centrocampista greco, Panagiostis Tachtsidis, ha fatto la differenza con il suo arrivo nello scorso calciomercato di riparazione, in serie cadetta, e ha trascinato la squadra in massima serie. Quest’anno, fino al momento, non sembra essere all’altezza del ruolo che ricopre: i continui consigli del “maestro” Fabio Liverani non bastano.  Il ritmo è basso, fa poco filtro e fa fatica ad impostare a dovere per i compagni di squadra. La grande sorpresa in mediana è stata quella di Jacopo Petriccione, un motorino instancabile, di qualità e quantità, e sempre al centro dell’azione dei suoi. Zan Majer è partito bene, ha stupito in positivo all’inizio della stagione e ha fatto delle grandi prestazioni, ma poi si è perso e ora è alle prese con un problema fisico. Alessandro Deiola è arrivato nei giorni scorsi a rinforzare il reparto, ma deve ambientarsi ed inserirsi nelle dinamiche di gioco dei giallorossi: ieri alla prima a Parma non ha sfigurato. BISOGNA AUMENTARE I RITMI E  “ORCHESTRARE” L’AZIONE.

ATTACCO – PIEDI BUONI, CLASSE E CUORE, MA POCO CINICI, DISTRATTI E INCONCLUDENTI. Il Lecce ha messo a segno 22 gol in 19 gare disputate e di questi solo uno è stato siglato da Tababelli, due da La Mantia (ormai ad Empoli), Farias, Babacar e da Falco, quattro da Lapadula. Sono cinque  i centri messi a segno da capitan Mancosu di cui quattro dal dischetto, ormai schierato sempre da trequartista. Non sembra esserci, però, in rosa il cosiddetto bomber da doppia cifra. Un reparto, comunque, quello avanzato sicuramente ben assortito e che sembra non avere bisogno di ulteriori ritocchi rispetto alle altre zone del campo, ma che comunque deve ancora trovare la giusta sintonia realizzativa e concretezza sottoporta (infortuni permettendo). “ORFANI” DI LA MANTIA: LA QUALITÀ NON MANCA, MA SERVE CATTIVERIA E SINTONIA.

 

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