Di certo non l’avversario migliore che poteva capitare in questo momento al Lecce. A dispetto dei numeri, l’Alessandria non vorrà affatto passare per cenerentola del campionato di Serie B. Una Serie B che i piemontesi sono tornati a giocarsi 46 anni dopo l’ultima volta, dopo aver vinto lo scorso anno la lotteria dei playoff, battendo ai calci di rigore il Padova.
La cadetteria mancava nella città dei mandrogni dal lontano 1975 e ora che i grigi l’hanno riconquistata, non hanno nessuna intenzione di lasciarla così facilmente. La formazione guidata da Moreno Longo, confermato in panchina dopo la vittoria dei playoff di Lega Pro, sta facendo fatica a ri-ambientarsi in B, ma nel debutto alla prima giornata contro il Benevento, i piemontesi hanno fatto capire di poterci stare eccome in cadetteria.
Il 4-3 finale ha certamente lasciato l’amaro in bocca all’Alessandria che ha cullato persino il sogno del colpaccio al stadio “Ciro Vigorito”. A mettersi in mostra quella sera Simone Corazza, autore di una strabiliante tripletta al suo ritorno in B dopo la prima esperienza a Novara. È lui l’uomo da tenere d’occhio, insieme agli ex di turno Simone Palombi e Michele Marconi.
Hanno fatto seguito due KO, contro Pisa e l’ultimo contro il Brescia, dove ad andare in rete nell’1-2 finale è stato ancora una volta Corazza, unico uomo-gol in formazione.
3-5-2 il modulo ormai collaudato da mister Longo dove, è chiaro, non mancano i difetti difensivi.
L’avvio di stagione ha un po’ ridimensionato le aspettative di una squadra che, però, ha carattere da vendere. E che ha solo margini di miglioramento.
G. Serafino