Liverani ammette: “Stanchi mentalmente e fisicamente. Caro Babbo Natale…”

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Fabio Liverani, allenatore U.S. Lecce

LECCE (di  Carmen Tommasi) – La timida reazione e i due gol segnati dal Lecce in rimonta al Bologna, è finita 2-3 per gli emiliani, non bastano per cancellare una brutta prestazione, sia dal punto di vista tattico che fisico. Lo sa bene Fabio Liverani che a fine gara ammette: “La pausa in questo momento per noi è vitale a livello mentale, probabilmente abbiamo fatto tanto sforzo in questa categoria, abbiamo pagato giocatori non in grande condizione, gli infortuni e non siamo arrivati in maniera giusta nell’ultimo trittico. Concediamo errori troppo evidenti -ha spiegato il tecnico giallorosso- per essere una squadra da me allenata. Siamo arrivati al limite livello mentale. Una squadra che non riesce bene a livello fisico, non riesce a creare le cose fatte vedere alla fine della gara. L’1-0 è un nostro regalo. Nel secondo gol: palla nostra e prendiamo la rete. Proprio per questo dico che è meglio che ci sia la pausa. Dal 6 gennaio ripartiremo sapendo che quello è il campionato nostro. Tutti dobbiamo fare meglio, io per primo. Bisogna rimanere attaccati al carro fino al 24 maggio”.

CHE FATICA –  Nell’ultimo periodo i giallorossi hanno dovuto fare i conti con tante assenze e con varie squalifiche: “Hanno tirato la carretta sempre gli stessi elementi. Tanti giocatori hanno dato più del cento percento e gli errori sono sempre gli stessi. Le mancanze sono mentali. Nessuna vittoria stagionale al Via del Mare? La mia chiave di lettura è che fin quando eravamo nella zona pericolo, la squadra era attenta. Paradossalmente, essersi tirati fuori da questa zona ha dato illusioni. Si pensa a giochicchiare e ad attendere, ma questo non è fattibile per noi”.

LA SOSTA CADE A PENNELLO – Il tecnico romano ammette che la sua squadra ha bisogno di ricaricare le batterie: “Ora è fondamentale staccare la spina. Spero che questa settimana libera faccia ricaricare i ragazzi e vorrei ritrovare la mia squadra dei primi tre mesi. Giocavamo con entusiasmo, con zero paura e con la personalità di fare giocate. Non abbiamo altre strade: noi soffriamo quando non giochiamo. Mi auguro che possano rassenerarsi con le famiglie. Squadra ancora più sbilanciata con più attaccanti? Bastava guardare la formazione che avevo a disposizione. Shakhov era l’unico a disposizione, Tachtsidis era stanco, aveva preso un giallo e ho limitato i danni. In panchina non avevo nulla in mediana e visto che perdevamo potevo fare solo quello”.

CAPITOLO MERCATO – C’è massima sintonia tra società, diesse e tecnico su come intervenire sul mercato di riparazione: “Le iniziative sono state già pattuite con la società. Abbiamo tante difficoltà, ma il rapporto allenatore-direttore-proprietà è straordinario per schiettezza. Ci dividiamo oneri e onori, abbiamo deciso per 4-5 giocatori, il direttore sportivo sa i ruoli. Il mercato sarà difficile, ma non dobbiamo sbagliare per migliorare questa squadra“.

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