Liverani è ottimista: “La salvezza? Io ci credo. Bisogna lavorare, manca la condizione”

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Fabio Liverani, allenatore U.S. Lecce

LECCE (di Carmen Tommasi) – Bisogna lavorare tanto e crescere nella condizione fisica, questo il Fabio Liverani pensiero al temine del test amichevole con il Cosenza, vinto 2-1 dal Lecce al “Via del Mare”: “Questa amichevole ci è servita per dare minutaggio a chi è in ritardo di condizione. È stato un test importante. Molti giocatori non hanno la condizione -ha spiegato il tecnico romano- per reggere una partita di campionato, dobbiamo portarli ad avere la condizione senza farli del male. Ringrazio il Cosenza per la disponibilità. Questa settimana era importante per questo: dobbiamo avere pazienza, ne serve tanta, e una volta raggiunta la condizione credo che conquistare l’obiettivo sia possibile.  Falco? Non ha nulla di grave: ha avuto un crampo banale”.

LA CONDIZIONE – Il tecnico giallorosso parla, poi, dei singoli: “Imbula? Mi auguro che il problema riscontrato oggi non sia importante. Quando è in condizione ti offre degli strappi importanti, ora non è oltre il 30% della forma. È uscito per una botta al fianco, ma non dovrebbe essere niente di particolare. Speriamo bene. Babacar? Anche lui è lontano dalla condizione migliore, si è allenato da solo per un’estate intera, gli ultimi novanta minuti li ha fatti a maggio. Vale lo stesso discorso fatto per Imbula, perchè è impensabile utilizzarlo novanta minuti. Mancosu è indietro, ma è un ragazzo intelligente, sa gestire le forze, ma stiamo lavorando per portarlo in condizione. Mentre Farias per essere il vero Farias deve aver bisogno di tempo, anche lui non ha i 90′ nelle gambe. Per il momento, però, mi garantisce delle alternative, anche di modulo”.

IL MODULO – La squadra ha fatto del 4-3-1-2 il modulo vincente negli ultimi due campionati, ma l’ex Ternana non esclude dei cambiamenti: “Possiamo giocare con diverse soluzioni come moduli, ma adesso abbiamo bisogno di entrare in condizione col gruppo e poi quando avremo la rosa in forma avremo tutte le possibilità che vogliamo, e io ci credo. Da quando ho iniziato questo percorso la cosa più importante è stata l’appartenenza, a questa maglia, a questa città, a questa società ed è proprio nella mentalità che dobbiamo trovare l’unione tra i nuovi e chi c’era già. Dobbiamo aiutare i nuovi, ci vuole solo un po’ di tempo. Senza unione si fa fatica, ma presto la raggiungeremo, saremo la squadra che siamo stati lo scorso anno”.

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