Entusiasmo Tachtsidis: “Voglio la serie A con il Lecce”. Meluso lo presenta e fa il punto sul mercato

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Tachtsidis e Meluso
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Tachtsidis e Meluso

LECCE (di Carmen Tommasi) – È il giorno di Tanagiotis Tachtsidis. A fare gli onori di casa e a presentare il centrocampista greco è il direttore sportivo del Lecce Mauro Meluso. Il calciatore arriva alla corte di Fabio Liverani dal Nottingham Forest, con la formula del prestito con diritto di riscatto in caso di permanenza in B e obbligo in caso di promozione in serie A. Queste le parole del diesse cosentino sul 27enne che, in Italia, ha già vestito le maglie di Genoa, Cesena, Grosseto, Verona, Roma, Catania Torino e Cagliari: “Tachtsidis è un calciatore che seguivo da un po’ di tempo e sono veramente contento per la sua acquisizione. Riteniamo che con il suo arrivo la squadra potrà fare un salto di qualità importante.  I primi di dicembre ho saputo che gradiva rientrare in Italia, anche se allora non c’era, però, l’idea di prendere un regista. Ma vedendo che al Nottingham aveva giocato poco mi sono recato personalmente per assistere ad un suo allenamento e siamo andati a cena insieme, e ho trovato una grande persona. Ha avuto subito un grande impatto con l’idea di venire a Lecce, non ci sono stati problemi di tipo contrattuale ed è stata una scelta quasi immediata. La cosa che mi fa piacere è che abbiamo sia un obbligo in caso di Serie A e sia un diritto di riscatto. Mi ha dimostrato –ha spiegato Meluso- con i fatti di avere grande motivazione. Petriccione? Jacopo può fare anche la mezz’ala e quindi i due possono giocare insieme. Ovviamente, ringrazio la società per il sacrificio funzionale all’idea che la salvezza è per metà già acquisita e che man mano si cercherà di cambiare obiettivo“.

LE PAROLE DEL NEO-ACQUISTO – La parola passa, poi, al neo arrivato e dalla luce che ha negli occhi è ben visibile tutto l’entusiasmo che ha per la nuova avventura nel Salento: “Non gioco una gara ufficiale da diversi mesi, ma posso assicurare di stare bene fisicamente e in questo periodo mi sono sempre allenato. Dopo che il direttore Meluso è venuto in Inghilterra a vedere un allenamento ho lavorato con ancora maggiore voglia. Il mio ruolo naturale è quello di centrale di centrocampo, anche se sono a disposizione dell’allenatore e della squadra se ci dovesse essere bisogno in un’altra posizione. Non ho nostalgia -ha chiosato il centrocampista- della Serie A italiana, ho nostalgia del campo e la mia voglia è di tornare nel massimo campionato indossando questi colori. Avevo ricevuto anche altre offerte sia da club di A che di B, ma ho scelto questa destinazione perché mi è piaciuto il progetto e le persone con le quali ho parlato”.

49898993_768269766891510_872444837209571328_nIL GRUPPO E VOGLIA DI …  – La speranza è quella di diventare subito importante per la squadra allenata da Fabio Liverani: “Devo conoscere ancora i miei nuovi compagni, ma la prima cosa che ho chiesto era come fosse il gruppo e tutti me ne hanno parlato bene. Non voglio prendermi rivincite, penso solo a fare bene. Qui ho visto un progetto che mi è piaciuto e cercherò di ripagare in campo la fiducia che mi è stata data. Con Liverani ho parlato solo al telefono, oggi parlerò in campo. Fisicamente non ho mai avuto problemi negli ultimi mesi, c’erano altri problemi. Il numero di maglia? Purtroppo non posso prendere il 77, scelgo il 7. Spero che vada tutto bene, voglio andare in Serie A con il Lecce e rimanere qui sino a fine carriera”.

MELUSO E IL MERCATO – Infine, a margine della conferenza stampa il diesse cosentino parla del mercato in uscita del Lecce, ma per quello in entrata non si sbilancia più di tanto: “Arrigoni, come ho già avuto modo di dire, è sul mercato. Così come lo sono Cosenza, Torromino, Di Matteo, Doumbia, Megelaitis e Dubickas. Ovviamente, sarò per sempre riconoscente verso queste persone, sia personalmente che come società, in quanto sono ragazzi che ci hanno permesso di vincere un campionato. Armellino? Non è sul mercato, resta con noi. Mancosu? Non ho ricevuto nessuna telefonata e non c’è nessuna trattativa concreta in piedi, anzi un contatto l’ho avuto ma nulla di importante. Un attaccante in entrata? Sto lavorando anche su dei nomi che non sono venuti fuori (sorride, ndr). Essendo al 10 di gennaio ed avendo preso già Tachtsidis siamo nella buona direzione. Anche perchè non devo fare moltissimo, a dire il vero devo fare molto poco. Serve un vice-Calderoni? Potremmo fare un investimento su un ragazzo che non rientrerebbe in lista. Su Deiola vedremo è un profilo sul quale stiamo lavorando, così come lavoriamo anche su altri. In principio avevamo intenzione di intervenire su due reparti, centrocampo e attacco. Sul primo siamo intervenuti, mentre sull’attacco ora vedremo. Di certo non compreremo tanto per comprare, altrimenti restiamo così”.

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Fabio Lucioni, difensore U. S. Lecce

CAPITOLO LUCIONI – Il forte difensore centrale, Fabio Lucioni, è fortemente corteggiato dal Sassuolo e le possibilità di volare in serie A non sembravo poi così lontante: “Lucioni è stato preso con un contratto importante, per questo motivo le società hanno il diritto di gestire i calciatori. Fabio ha con noi un contratto di quattro anni, lo abbiamo preso in un momento non felice per lui.  Non tratteniamo nessuno qualora volesse andare via, ma ci sono anche dei diritti patrimoniali che stabiliamo noi. Ho avuto un colloquio con il Sassuolo e ho fatto una richiesta economica che non è stata accolta, quindi per me il discorso è chiuso. La trattativa è stata fulminea e vera, ma per me siamo molto distanti.  Per noi affinché un giocatore venga venduto devono esserci tre presupposti: che il giocatore se ne voglia andare, che ci sia un accordo economico fra le società e che non si arrivi a ridosso della chiusura del mercato. Visto che nel caso partisse un giocatore dovremmo investire per sostituirlo. Sarei stato contento se il mercato si fosse chiuso il 18. Sarebbe stato utile perché non ci sarebbe stata dispersione di energie. Sono certo che Lucioni non si farà condizionare da questi aspetti, così come tutti gli altri. Sono sicuro che il 19 giocherà, sempre se l’allenatore lo riterrà opportuno”.

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