Parla Calderoni: “Prime due gare dure, ci stiamo preparando per affrontarle al meglio”

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Marco Calderoni, terzino sinistro del Lecce, foto P. Pinto

LECCE – In casa Lecce ha parlato il terzino sinistro di Latisana, Marco Calderoni, 19 presenze e 3 gol contro Spal e Milan e uno in casa col Cagliari, poi l’infortunio alla caviglia e lo stop per l’emergenza sanitaria, adesso si ricomincia per agguantare sul campo la salvezza.

COL MILAN IL GOL PIÙ BELLO – “Sono soddisfatto fino ad adesso di quello che ho fatto, il girone di andata è andato meglio, poi ho avuto un piccolo infortunio alla caviglia che mi ha condizionato. C’è tanta voglia di ricominciare, col Milan sarà una partita importante e tosta. In tanti mi chiedono del gol a Milano, è stata un’emozione incredibile perché è arrivato alla fine, e questo significa che siamo una squadra che non molla mai”.

MILAN E JUVENTUS LE PRIME DUE GARE – “Sappiamo soprattutto che le prime due partite saranno dure e ci stiamo preparando per affrontarle al meglio. Sarà un mini campionato e partiamo tutti da zero. Fisicamente sto bene, ho lavorato tanto durante la quarantena e mi sono fatto trovare pronto così come i miei compagni; stiamo tutti bene”.

CAMBIO MODULO? 3-5-2? – “Facendo il quinto di centrocampo avrei più spazio per attaccare e inserirmi, stiamo lavorando per varie situazioni e siamo pronti per qualsiasi esigenza e richiesta del mister”.

MINI TORNEO MA TOUR DE FORCE – “C’è tanto entusiasmo, sappiamo che sarà molto difficile perché si giocherà ogni tre giorni, sarà importante curare ogni aspetto dall’alimentazione al riposo anche fisico, è una cosa nuova e ci apprestiamo ad affrontarlo nel migliore dei modi. Sicuramente la testa vuol dire tanto bisogna stare bene mentalmente ma anche fisicamente. Noi sappiamo qual è la nostra identità, sappiamo quello che ci chiede il mister, cercheremo di mettere in campo le sue idee”.

CORSA SALVEZZA SERRATA E GARE A PORTE CHIUSE – “Dal Torino in giù siamo tutte in lotta per la salvezza, può essere un fattore positivo perché vuol dire che più squadre ci sono e meglio è. Bisogna lavorarci sopratutto mentalmente perché non hai la spinta del tuo pubblico e sei da solo con i tuoi compagni, la forza ce la possiamo dare tra di noi, ma anche il fatto di non potersi abbracciare, esultare, è molto difficile anche perché quando fai gol fai fatica a capire cosa sta succedendo e bisogna essere bravi anche gestire questa cosa”.

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