Bisogna saper ascoltare i campanelli d’allarme. Nessun dramma ma nessun dorma

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Virtus Francavilla - Lecce

LECCE (di M.Cassone) – Partiamo dalla fine che poi è l’inizio di un guaio che non riesce ad avere una soluzione: una squadra che veste i panni della “grande” e che ha una rosa di gran lunga superiore alle avversarie, e tutte le carte in regola per vincere il campionato, non può subire gol a 20 secondi dal termine dell’ultimo minuto di recupero dopo non essere stata capace di chiudere una gara in cui non aveva subito nulla a parte il legno di Sicurella al 71° che ancora trema come un gong d’avvertimento.

Tifosi del Lecce al Fanuzzi
Tifosi del Lecce al Fanuzzi

Il Lecce di Rizzo seppur giochi a tratti al piccolo trotto domina la gara contro la Virtus Francavilla (Leggi qui), passa in vantaggio ma non riesce a raddoppiare e subisce un gol, evitabile, a tempo quasi scaduto, gettando alle ortiche due punti che potrebbero pesare al termine del campionato. E come per ironia della sorte a siglarlo è ancora lui, l’ex Abruzzese che lo scorso anno spezzò le ali alle speranze giallorosse.

È possibile mai che al sesto anno di serie C dopo 8 allenatori, due proprietà diverse, e dopo orde di calciatori sbarcati nel Salento, come truppe alla conquista del nuovo mondo, ancora non abbiamo capito che bisogna essere cinici, cattivi e pragmatici e occorre avere la lucidità mentale di scegliere quando accarezzare il pallone e quando scoppiarlo in direzione della Tribuna più lontana?

Quest’anno il primo campanello d’allarme è suonato a Pordenone in Tim Cup ma della Coppa Nazionale poco importa, al Fanuzzi è arrivato un altro squillo, basta così? Basta per capire che le gare durano 100 minuti e anche sulla scalinata che porta allo spogliatoio bisogna rimanere concentrati per non scivolare?

Non vogliamo entrare nel merito delle scelte tecniche alla prima di campionato, oppure fare le pulci nella gestione delle sostituzioni, perché è presto e perché la formazione, in un certo senso, con l’infortunio di Pacilli e gli acciacchi di Costa Ferreira, era pressoché già disegnata.

Di Piazza (il gol)
Di Piazza (il gol)

Vogliamo però sottolineare come contro un avversario di non elevata pericolosità del calibro della Virtus forse non conveniva arroccarsi dietro a 20 minuti dalla fine; probabilmente attaccandoli e lasciando in campo quel gran guascone di Di Piazza (non sappiamo però se ha chiesto lui di essere sostituito, è solo un esempio) che è un cecchino formidabile, il secondo gol sarebbe arrivato e oggi staremmo parlando d’altro, ma non è quello di cui avremmo potuto parlare che ci interessa ma sono quei due punti buttati nel calderone di un pomeriggio in cui più di 2000 cuori giallorossi palpitavano nella speranza di una vittoria, che non è arrivata soltanto per superficialità. E chi è causa del suo mal pianga se stesso. Ovviamente vanno concesse tutte le attenuanti del caso: prima giornata, caldo, condizione fisica non ancora al top.

Saranno le prossime gare a farci capire se la lezione è stata recepita; nessun dramma ora.

Sugli episodi accaduti prima della gara (Leggi qui) all’ingresso della città, sfociati nello scontro tra tifoserie e con l’agente di polizia ferito, e le gomme bucate fuori dallo stadio ai tifosi del Lecce, stendiamo un velo pietoso convinti che la mamma degli stupidi sia sempre in dolce attesa.

Chiudiamo sperando che nessun dorma perché tra pochi giorni c’è il Trapani da affrontare ed ha già due punti in più in classifica.

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