Ciancio scalpita: “L’Alessandria? Vorrei che fosse già mercoledì”

0

LECCE (di Carmen Tommasi) – Emozioni forti, adrenalina indescrivibile ed un unico desiderio: scendere subito in campo. Per Simone Ciancio i quarti di finale con l’Alessandria, sua ex squadra, non saranno due sfide facili sia dal punto di vista calcistico che emotivo: “Per quattro anni e mezzo ho  giocato con i grigi (dal 2008 al 2012, ndr): ho un ricordo bellissimo di quel periodo e poi ad Alessandria ci vivo con mia moglie Elisa, abbiamo casa. Si tratta di una città che mi ha dato tanto. Ho parecchi amici lì -ha spiegato il difensore, 29 anni- che mi hanno già scritto alcuni sms ironici.  Quindi se segno non esulto? Non lo so, dipende dal momento e da come sto, ma magari un po’ sì. E poi, segno al massimo un gol a stagione (sorride, ndr)”.

Ha sperato di non incontrare nella Final Eight la squadra di Giuseppe Pillon?

Ho seguito in diretta tv i sorteggi per i quarti dei play-off, ci è toccata proprio l’Alessandria: speravo che non succedesse. Sappiamo che per vincere dobbiamo battere tutti i nostri avversari, quindi va bene così. Loro sono una squadra forte, al di là degli attaccanti Bocalon e Gonzalez, è un complesso forte e di categoria superiore. Hanno Evacuo, Marras, Fischnaller e non solo. Se noi ci dobbiamo preoccupare di loro, altrettanto dovranno fare loro nei nostri confronti. Magari i nostri avversari staranno pensando alla pericolosità di Torromino, Caturano,  Pacilli e di Mancosu…”.

Ciancio
Simone Ciancio, 29 anni

Cosa prova un calciatore a dover giocare due gare del genere?  

“Saranno delle belle sfide, sarà come una finale anticipata. Arrivati a questo punto le sensazioni sono diverse rispetto a quelle che si provano durante il campionato, c’è un’adrenalina nuova. Sai di giocarti un’intera stagione. Per quanto mi riguarda vorrei andare a letto ora e svegliarmi direttamente mercoledì mattina per giocare”.

Il ritorno della gara con i grigi si giocherà allo stadio Giuseppe Moccagatta: sarà questo un vantaggio per loro?

“Non credo che giocare il ritorno fuori casa sia uno svantaggio. Se partiamo bene come abbiamo fatto mercoledì scorso con la Sambenedettese possiamo sfruttare in maniera decisiva il fattore campo. Sarà bello giocare davanti a più di 12.000 persone che ti spingono verso un traguardo importante. Sarà una bella partita, 180’ minuti in cui ti giochi tutto”.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail