“Pareggite” a parte è un buon Lecce: verticalizza, pressa a tutto campo ed emoziona

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Doumbia in azione
La Curva Nord
La Curva Nord

LECCE (di M.Cassone) Una serata da brividi al Via del Mare: più “gialla” che rossa, si contano dodici occasioni da gol nitide per il Lecce contro la Sambenedettese, in uno stadio che pullulava di calore e di colore, di fronte ad una curva da serie A. Bastava un pareggio alla squadra di casa mentre gli ospiti erano condannati a vincere.

La squadra di Rizzo, padrona del campo sin dai primi secondi della gara, gioca in modo orgoglioso, ha le idee chiare, corre, verticalizza, pressa a tutto campo, suda e dimostra un’ottima condizione fisica. Unico neo è il gol che non arriva per due motivi. Il primo è che tutti vogliono strafare, sbagliando in più occasioni dei gol semplici e nel caso di Doumbia e Ciancio è prevalso l’egoismo che possiamo anche comprendere ma non giova alla causa della squadra. L’altro motivo si chiama Fabio Pegorin: il secondo portiere della squadra marchigiana, ventunenne da appena quattro giorni, si dimostra, è il caso di dirlo, dall’alto dei suoi 196 centimetri, all’altezza della situazione: ottima tecnica e bravo anche con i piedi, come stile ricorda tanto Claudio Garella, il portierone che vinse lo scudetto sia col Verona che con il Napoli. Tanti

Pegorin
Pegorin

complimenti per lui e li merita tutti. Ha evitato alla sua squadra una brutta imbarcata. Ciò detto bisogna fare un applauso a tutta la squadra rossoblù che può contare sull’apporto di ottimi elementi: Bacinovic, Lulli, Agodirin e il bomber di tutta la Lega Pro 2016-17 Mancuso su tutti e su un tecnico che riesce a fare fuoco con la legna che ha.

Tornando al Lecce non possiamo fare a meno di accorgerci che è completamento cambiato rispetto al Lecce di Padalino, senza però tornare indietro nel tempo, perché questo è il momento di guardare solo avanti, evidenziamo  che la squadra, con tutti i suoi effettivi, sia migliorata e sta crescendo gara dopo gara. I pessimisti possono dire che il Lecce di Rizzo soffre di “pareggite”, che non segna su azione da molto tempo, e, a volerci sbizzarrire, si trova sempre qualche neo pericoloso. Tutto è vero e tutto è opinabile, perché una squadra che crea così tante occasioni da gol prima o poi gonfierà la rete. Vero è però che il tempo stringe e la clessidra consuma velocemente la polvere della speranza.

Doumbia in azione
Doumbia in azione

Non sarà facile andare avanti, arrivare a Firenze e conquistare la serie B ma d’altronde Rizzo lo sapeva che la sua “Mission” era “Impossible” ma ha accettato e sta onorando al massimo il suo compito. I calciatori devono continuare a credere in loro stessi, cercando nel profondo del proprio “io” le motivazioni per rendere al 200%, devono spogliarsi da ogni forma di egoismo e mettersi a disposizione della causa che ha due colori che svettano su tutto il resto: il giallo e il rosso. Devono saper indossare quella maglia, che pesa 200 chili, con la leggerezza di chi ha capito che “volere è potere”.

Il resto lo vedremo, cercheremo di capirlo passo dopo passo, è importante crederci  fino alla fine con l’umiltà giusta e con un pizzico di presunzione, quella che appartiene a chi riesce a vincere le proprie paure.

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