LECCE (di M.Cassone) – Un fine settimana calcistico intenso per i tifosi delle squadre impegnate nel secondo turno dei playoff di Lega Pro: in tante per un solo posto, in tanti per un solo sogno, tutti a sperare, tifare e imprecare. I risultati delle gare aprono una finestra su un ragionamento molto semplice: non esiste tra le 16 rimaste in gare, una squadra che possa “ammazzare” questo mini torneo dal regolamento ingarbugliato. Tutti contro tutti, col vantaggio per le outsider di poter giocare con la testa libera e con una leggerezza che squadre come Alessandria, Parma, Lecce, Matera e la Juve Stabia non possono permettersi.
A dirlo sono i risultati delle gare di andata: delle squadre che hanno giocato la prima gara fuori casa, e quindi avvantaggiate per il passaggio al turno successivo, perdono Juve Stabia, Pordenone, Albinoleffe e Matera, e pareggiano Lecce, Parma, Livorno e Alessandria. Nessuna vittoria in trasferta… tutti i giochi sono ancora aperti, anche se alle migliori classificate basterà anche il pareggio nei due scontri per accedere ai quarti. Qualcuna però potrebbe “lasciarci le penne”.
Il Lecce che ormai possiamo dire di Rizzo, perché, nonostante le due settimane senza il ritmo gara, dimostra di seguire i dettami del proprio allenatore, approccia bene, fa vedere buone verticalizzazioni, rinuncia al possesso palla (sterile in passato), salta il centrocampo anche con lanci lunghi che impegnano gli attaccanti a giocare in profondità e prova a dare ampiezza a tutta la manovra. Tutti partecipano attivamente alla manovra difensiva e, a parte l’erroraccio (simile a molti altri in stagione) sul gol subito da Mancuso, si nota un miglioramento caratteriale. Ovviamente Roberto Rizzo non ha la bacchetta magica e si sapeva. Nessuno poteva lontanamente immaginare che rivoluzionasse completamente tutto, uomini in campo compresi, in così poco tempo.
Vero è comunque che non c’è tempo per la filosofia, è tempo di correre e di passare il turno per mettere minutaggio nelle gambe con la nuova manovra di gioco cercando di crescere.
In modo onesto e limpido bisogna dire che contro la squadra di Sanderra sarebbe potuto accadere di tutto: perdere così come vincere. Se Perucchini non avesse indossato il mantello di superman volando a togliere dall’angolo il rigore di Mancuso e se Giosa non avesse fallito il più semplice dei gol, forse staremmo parlando di altro. Pareggio giusto.
Non dovrebbero esserci problemi per il superamento del turno, al netto di eventuali suicidi sportivi i giallorossi dovrebbero approdare ai quarti di finale; mercoledì sera basta anche un pareggio. Anche se un pubblico come quello giallorosso meriterebbe una vittoria convincente.
Quello che serve ai calciatori giallorossi ora è una maggiore cattiveria sotto porta, una maggiore attenzione sui calci piazzati, e la convinzione di potercela fare.
Ci sono momenti nella vita in cui la differenza può farla solo l’autostima. Questo è uno di quei momenti… poi si potrà pensare a Firenze come un traguardo e non solo come una città d’arte.