LE PAGELLE, Sambenedettese-Lecce 1-1: promossi e bocciati tra i giallorossi

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO (di Carmen Tommasi) –  La gara di andata degli ottavi di finale tra Sambenedettese e Lecce al “Riviera delle Palme” termina 1-1. Bella partita tra le due squadre che cercano il gol attraverso il gioco e che si affrontano a viso aperto, sin dai primi minuti. I primi 45’ si chiudono sullo 0-0. Ad inizio ripresa il capocannoniere dei tre gironi, Leonardo Mancuso, segna l’1-0 e il 25esimo centro stagionale. Rigore per il Lecce per un fallo di Mancuso su Costa Ferreira: dal dischetto Salvatore Caturano non sbaglia  e sigla al 53’ il 18esimo centro stagionale per l’1-1. Altro rigore, ma questa volta per i padroni di casa: Giosa al 57’ atterra Rapisarda in volata su contropiede, ma Perucchini dice no a Mancuso e poi alla ribattuta di Lulli. Finisce 1-1 e mercoledì ci sarà al Via del Mare, ore 20:30, la gara di ritorno: in caso di parità di punteggio e differenza reti dopo i 180’ passerà ai quarti la squadra meglio classificata alla fine della regular season.

 Le pagelle:

FILIPPO PERUCCHINI: CLONATELO. Dice no ad una super conclusione di Agodirin e spedisce in angolo. Pronti-via e ad inizio ripresa il velenoso Mancuso sigla l’1-0. Para, poi, un rigore sempre a Mancuso e risponde presente alla ribattuta di Lulli. VOTO 7.5.

FRANCO LEPORE: ALLA GRANDE. Ci prova dai 30 metri, ma un buon Pegorin para in due tempi. Per il resto prestazione tutta corsa, cuore e voglia di fare. Un vero e proprio jolly, ma questo è risaputo. VOTO 6.5.

FRANCESCO COSENZA: COME LA PIETRA.  Si fa sentire e non solo negli interventi di gioco, ma anche con le parole. Una presenza importante. VOTO 6.

Giosa. Foto Pinto
Giosa. Foto Pinto

ANTONIO GIOSA: IMBARAZZATO. Dopo un primo tempo aggressivo, fa  fatica nella ripresa sugli attacchi degli avversari, lasciando spazi enormi nei quali gli attaccanti marchigiani si infilano. Atterra Rapisarda ed è rigore. Colpisce male la sfera sul finale della gara e sbaglia il gol del vantaggio. VOTO 5.

SIMONE CIANCIO: DELICATO. Tanto impegno, tanta corsa, qualche buona apertura, ma meno presenza nel gioco da parte sua rispetto a tante altre occasioni.  Gli è stato annullato un gol per fuorigioco. VOTO 6.5.

COSTA FERREIRA: EQUILIBRATO. Non una partita entusiasmante, ma sicuramente di spinta e di intensità. Si distingue, però, come sempre per numerose giocate che sembrano un lusso per la Lega Pro. Prova anche la conclusione a rete e si procura il calcio di rigore. VOTO 6.5.

ANDREA ARRIGONI: PLAY CON STILE. Recupera e lancia i compagni nello spazio, cuce e rifinisce, si fa trovare nella propria metà campo e al limite dell’area avversaria. Troppo lento, però, in alcune fasi della gara. VOTO 6.

MARCO MANCOSU: FOCOSO. Un giocatore che può e fa quasi sempre la differenza: esperto, generoso e volenteroso.  Il portiere avversario gli nega il gol, ma  ancora non è al top della forma dopo il lungo infortunio (ovviamente). VOTO 6.

MARIO PACILLI: DECISAMENTE “HUNGRY”. Pegorin gli nega la gioia del settimo gol stagionale da distanza ravvicinata. Una “zanzara” che difficilmente i difensori marchigiani riescono a prendere. Sbaglia poco, si inserisce molto e incide tantissimo in fase di non possesso. VOTO 6.

Caturano. Foto P.Pinto
Caturano. Foto P.Pinto

SALVATORE CATURANO: EFFERVESCENTE. Tanto propositivo quanto impreciso al momento dell’ultimo passaggio e del cross. Si spende per la squadra ma con risultati confusi. Dal dischetto non sbaglia, porta i suoi sull’1-1 e ritorna finalmente a gioire.  VOTO 6.

GIUSEPPE TORROMINO: EGOCENTRICO. Una prestazione né da trascinatore né da bomber: fa tutto da solo e tira in porta durante il primo tempo, quando c’era Caturano tutto libero e l’azione termina con un nulla di fatto.  Lascia spazio, poi, a Doumbia. VOTO 5.5.

ABDOU DOUMBIA (dal 64’ st) FRESCO. Prova a dare un po’ di entusiasmo con il suo ingresso in campo e ci riesce: si procura più di un calcio di punizione e fa rifiatare la squadra. VOTO 6.

MICHELE MARCONI (dal 74’ st): FRIZZANTE. Quando ha il pallone tra i piedi non sbaglia quasi mai e poi, inutile ripeterlo, è un giocatore che gioca per la squadra.  Si rende pure pericoloso su colpo di testa e sul finire conquista anche una punizione importante. VOTO 6.  

GIUSEPPE MAIMONE (dall’86’ st) s.v.

Allenatore ROBERTO RIZZO: CUORE SORRIDENTE. Un pareggio importante contro un “osso duro”, come lui stesso aveva dichiarato alla vigilia riguardo la gara con la Samb. A tratti, il Lecce è tornato ad esprimere un bel calcio, ma sono i soliti decisivi e grossolani errori (in fase difensiva e sulle palle inattive) a condizionare le gare dei giallorossi. VOTO 6.

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