LECCE (di M.Cassone) – Talento, forza, coraggio, sfortuna e grinta: possiamo riassumere in questi termini la vita di un ragazzo che ha coronato il sogno di fare il calciatore nonostante tanta sfortuna che comunque ha saputo mettere da parte e ripartire.
Simone Ciancio, 29 anni: cresce calcisticamente nella Sampdoria, squadra per la quale tifa, è un terzino destro che può giocare anche a sinistra e al centro della difesa; è un longilineo di 182 cm che calcia prevalentemente di destro.
Ama leggere, passeggiare, ascoltare la musica e scherzare, è un ragazzo dal carattere aperto.
Nella squadra blucerchiata gioca dagli Esordienti fino alla Prima Squadra senza però esordire mai in serie A. I liguri infatti lo cedono in prestito e poi a causa di un grave infortunio al crociato del ginocchio destro decidono di non rinnovargli più il contratto; Simone però si rialza, si cura, stringe i denti e torna a scorrazzare sula fascia e veste le maglie del Pizzighettone in serie C2, poi dell’Alessandria prima di approdare in B nel 2011/2012 con il Cittadella, e sempre nella serie cadetta gioca con la maglia delle vespe di Castellammare di Stabia, poi approda a Cosenza.
Nel 2011 subisce un altro infortunio importante al tendine rotuleo ma non si abbatte: la grinta è più forte del dolore.
Durante l’esperienza con l’Alessandria conosce e si lascia conquistare dall’amore che ha un nome: Elisa. E con lei inizia la stagione dei programmi e dei sogni.
Ed è proprio insieme a lei che decide di scegliere il Lecce, firmando un biennale, nonostante in estate le pretendenti fossero tantissime: Catania, Cremonese, Livorno, Padova, Reggiana, Salernitana ci hanno provato in tutti i modi a convincerlo ma ha scelto di seguire Meluso e già nei primi giorni di Giugno insieme ad Elisa ha iniziato a rilassarsi a Gallipoli, in riva ad uno dei mari più belli del mondo; e proprio della città bella è originaria la mamma di Simone e proprio lì vivono i nonni materni.
Un connubio naturale col mare e con le sue origini e chissà se anche le radici del suo futuro non possano scendere in profondità nella vastità delle bellezze salentine insieme ad Elisa e con addosso la maglia con i colori del sole e del cuore? Lo scopriremo vivendo… ora è tempo di correre per continuare a fare bene con la maglia giallorossa.
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